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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

CANDELORA 2011

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In questi giorni grigi e freddi, sentiamo il bisogno di luce e calore. Anche la tradizione spirituale cristiana ci viene in aiuto. Il 2 febbraio, soprattutto nelle chiese orientali, si celebrano le liturgie della luce, delle candele, la C andelora appunto. Lo facciamo anche a Bruxelles la prossima domenica 30 gennaio 2011 alle 15.00 del pomeriggio. Appuntamento a tutte le famiglie che hanno battezzato i bambini negli ultimi 5 anni. Cosa serve portare? I bambini, prima di tutto, i padrini e le madrine di battesimo se non vivono in fondo all'Italia, e in luoghi troppo lontani, la candela del battesimo o altre candele e la convinzione che far festa alla luce, che poi è il Signore, fa molto bene e tira sù il morale! Abbiamo spedito circa 154 inviti e di sicuro ci saranno le 30 famiglie che hanno aderito attraverso una risposta. C'è posto per tutti nella grande chiesa di SAINTE ALENE nel comune di Saint-Gilles arrivando in Avenue des villas 51. Dopo la celebrazione religiosa,

MIGRANTI E RIFUGIATI, UNA GIORNATA PER INCONTRARLI

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"Una sola famiglia umana" è il tema attorno al quale si è lanciata la giornata mondiale dei migranti e rifugiati. Un'iniziativa della Chiesa cattolica per sensibilizzare su questo movimento di persone inarrestabile e portatore di grandi cambiamenti. Pubblichiamo una voce di chi sta condividendo la vita con gli italiani che furono migranti molti anni orsono e che si sono stabilizzati in questa terra del Belgio. Ma ancora molti giovani "precari" arrivano con grandi sogni ed attese e non poche delusioni. Oggi, domenica 23 gennaio: il Signore ci incontra attraverso gli uomini e donne migranti. Non abbiamo altra famiglia che quella umana e proprio in questa Dio ha preso parte diventando uomo e, prima ancora, creandola perché potesse gioire e riconoscere l’amore del creatore condividendolo con gli altri. Messi a disposizione ad altre chiese sorelle, ci siamo fatti migranti condividendo fatiche e soddisfazioni con gli italiani che lasciarono precarietà e tristezza

ASSOCIAZIONI: E SE CI CREDESSIMO ANCORA?

Dal “Il Messaggero di sant’Antonio”, gennaio 2011 edizione per l’estero, leggiamo un interessante intervento di Graziano Tassello * dal titolo: “E’ possibile ricuperare l’associazionismo e rigenerarlo?”. Non mancano certo i “social network” e la rete che fa “cliccare e contattare” milioni di individui, ma, forse, ci vuole “anima e core”. E’ inutile negarlo: le associazioni tradizionali sono da tempo in crisi. Non tanto perché abbiano cessato di svolgere attività, mantenere contatti tra i soci, essere visitate dagli assessori regionali di turno o da aspiranti parlamentari che ritengono che esse costituiscano una buona base elettorale. Sono in crisi perché sembrano incapaci di generare qualche cosa di nuovo puntando su scelte capaci di illuminare la notte a cui il governo italiano ha condannato la diaspora italiana nel mondo. L’attesa di sussidi “politici”, spesso rivelatisi solo parole suadenti, ha smorzato la creatività. Di fatto, agli italiani all’estero qualche cosa sarebbe dovuto

PERCHE' TANTA INTOLLERANZA RELIGIOSA?

"Perché tanta intolleranza religiosa?", è la domanda di fondo dell'omelia che l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha pronunciato il 6 fennaio nella cattedrale di San Lorenzo, in occasione della solennità dell'Epifania. "Insieme al Santo Padre Benedetto XVI - ha affermato il cardinale - siamo attoniti davanti all’intolleranza religiosa e a tanta violenza, e ci chiediamo addolorati: perché?". Il cristianesimo non è solo mondo occidentale. "La domanda - ha proseguito il cardinale - non è retorica e non nasconde nessun desiderio di rivalsa. È sincera e nasce, non può essere diversamente, dal sangue di tanti cristiani, dalle loro sofferenze. È una domanda che dà voce al brivido interrogativo che sale da tante parti della terra: perché?". "Forse - ha domandato – s’identifica il Cristianesimo con il mondo occidentale?". "Ma non può sfuggire che il Vangelo s’incarna in ogni cultura senza identif

FELICE ANNO NUOVO

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All’inizio del 2011 non auguriamo a nessuno cose impossibili, esagerate. Auguriamo solo una salute sufficiente; il resto dipende da te che stai leggendo questo augurio. Dipende da te risplendere come “una lampada... sopra il moggio” , sviluppando al massimo i tuoi doni, le capacità, la sensibilità e i talenti che possiedi. Coltivali appassionatamente per far vivere una comunità, la famiglia in cui vivi, l’essere umano che ami. Non sia tutto questo un tesoro custodito gelosamente per te. Dipende da te far crescere il “senso del noi” , dell’essere insieme con gli altri, nella differenza di età, di cultura o di punto di vista. Impara ad agire in un insieme in cui nessuno sia escluso, non seguendo l’istinto del clan, delle relazioni esclusive, dove l’ alterità e il suo valore sono mortificati o perduti. Perderesti il sapore del Vangelo e un suo grande tesoro: l’ospitalità e l’apertura di mente e di cuore. Dipende da te non dimenticare che chi è superiore o responsabile è sempre il pi