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Visualizzazione dei post da aprile, 2010

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

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Bastano poche coppie per dare un motivo grande per una festa. Cos’ è avvenuto domenica 25 aprile quando la Pastorale italiana di Bruxelles ha accolto 8 coppie che hanno desiderato ringraziare la provvidenza per il cammino che stanno compiendo in famiglia. Si è aggiunta anche una donna, olimpia, che ha voluto condividere con tutti la sua contentezza per i 60 anni di vita religiosa. Una prima per le comunità italiane di Bruxelles. Normalmente si celebra in famiglia, quasi in privato, l’anniversario di matrimonio, ma pare non brutto fissare l’appuntamento, una volta l’anno, per le coppie che desiderano riconfermare il loro impegno di fedeltà, nonostante tutte le fatiche. In questo modo, Concetta e Nunzio, Giuseppina e Liborio, Grazia e Giuseppe, Gaetana e Vincenzo, Antonella e Francesco, Giovanna e Paolino Marianna e Gianfranco hanno offerto l’opportunità alla comunità riunita per l’eucaristia di rendere grazie al signore per questa buona testimonianza. Nel mondo cattolico in questa qu

VEGLIA DI PASQUA

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Una veglia di Pasqua suggestiva e partecipata. Molta gente nella grande chiesa di Santa Alena nel comune di Saint Gilles. Tutte le comunità dell'Unità pastorale hanno condiviso con passione preghiere, ascolto e simboli intensi di questa attesa della risurrezione. Alla cappella del Divin Sauveur la liturgia in lingua italiana è stata celebrata da 60 persone con la presenza di P. Robert e d. Domenico. Benedizione del fuoco, il cammino nel buio, l'annuncio della risurrezione, l'ascolto del racconto delle diverse tappe della salvezza, la benedizione dell'acqua nuova, il battesimo di Luca e l'eucaristia. Abbiamo terminato verso mezzanotte. Il brindisi per il nuovo giorno di Pasqua ci ha permesso di ricevere e fare gli auguri a tutti.

DOVE CELEBREREMO LA PASQUA, QUEST'ANNO?

Dove celebreremo la Pasqua, quest'anno? “Non lo so. Forse in trincea, di fronte ai fratelli, in carcere, in un campo di concentramento, sulle rovine delle chiese. Non importa dove celebreremo la Pasqua. Noi sappiamo che la Pasqua è, e che nessuna fobia atea e disumana ce la può togliere, perché il Calvario è rimasto in piedi dappertutto. La nostra Pasqua è il Cristo crocifisso. E la Pasqua egli la fa lo stesso. Scende sulle piazze, lungo le strade, negli ospedali, nelle prigioni, ovunque è fame, dolore, oppressione, martirio. Ogni lacrima è sua, ogni umiliazione è sua, sua ogni tristezza come ogni agonia. Egli ha fame e sete: è malato, ignudo, senza casa, prigioniero, oppresso, schiavo: è il dolore che fu, che è nell’ora e nei secoli: è l’Uomo del dolore, il crocifisso di ogni ora. Nessuno può impedirgli di soffrire con chi soffre e di morire con chi muore… Quando la terra è piena di morenti, non si può chiudere il cuore alle loro voci estreme. Almeno un gemito arriverà fino al più