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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

ATTESA DEL NATALE: FARE POSTO

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Forse, chi emigra sa bene cosa vuol dire Natale. O forse, ha solo fatto proprio il suo significato un po’ per scelta e un po’ per necessità. Tra qualche settimana molti italiani all’estero torneranno in Italia, nella propria famiglia. Natale è fare posto, trovo scritto in un recente best-seller “Vangelo dei migranti” della EMI. E chi meglio di un migrante conosce il vero e quotidiano significato di queste due parole? Fare posto a un altro mondo è spesso un esercizio faticoso. Bisogna fare posto ad un’altra lingua, altri valori, altre esigenze, altre leggi. Bisogna fare posto agli altri. Emigrare vuol dire essere disponibili ad accogliere, ma anche amare ancora di più il proprio Paese. È vero, ci si accorge di quanto si vuole bene ad una persona solo quando ci si allontana da lei. Così, stando lontano dall’Italia provo un sentimento contrastante. L’affetto e la nostalgia vanno di pari passo con un senso di frustrazione. Provo amore e rabbia verso un’Italia che non riesce a risolvere

E TRA UNO SGOMBERO E L’ALTRO, ISABEL OFFRE BISCOTTI A TUTTI

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Inizia il tempo natalizio e VIVRE ENSEMBLE lancia la sua campagna contro la povertà. In questi giorni, si cercano coperte per alcune centinaia di rifugiati che sono costretti a dormire all'aperto dato che le strutture di accoglienza sono strapieni d ascoppiare. Riportiamo questa storia bellissima e disarmante in mezzo a tanta disperazione. chissà se riusciremo a vivere un natale  meno consumista e più umana da farci avvicinare alla gente in miseria e in cerca di speranza. Al termine dell’esperienza in Casa Zaccheo - dove i giovani dell’Azione Cattolica Ambrosiana vivono un periodo comunitario e conviviale -, Gloria, Simone, Valentina e Stefano hanno incontrato la famiglia rom di Costel. Come il pubblicano Zaccheo, sono saliti sull’albero per guardare oltre il pregiudizio. Ad accompagnarli nella visita, Tamara e Stefano Pasta, volontari della Comunità di S. Egidio di Milano, che da tempo conoscono la famiglia, sono impegnati nella scolarizzazione dei bambini rom e nel sostegno de

FUTURO DELL'EUROPA:CERCASI ANIMA!

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La COMECE (Commissione degli episcopati della Comunità europea) in occasione della sua Assemblea generale, ha organizzato il 24 novembre scorso un interessantissimo dibattito nella sede della regione Baviera a Bruxelles, in occasione del trentesimo anniversario dalla fondazione della stessa organizzazione. Il tema era la configurazione dell’Europa di domani, con due illustri protagonisti del dibattito. Il primo, Jacques Delors, è stato presidente della Commissione europea negli anni dal 1985 al 1994, il secondo, mons. Salvatore Fisichella, è il presidente del Concilio pontificio per la promozione della nuova evangelizzazione.Dopo il saluto della signora Emilia Müller, Ministro degli affari federali ed europei del Land della Baviera, e di Mons. Adrianus Van Luyn, vescovo di Rotterdam e presidente della COMECE, ha preso la parola Jacques Delors. E’ difficile riassumere in poche righe il suo discorso, intenso e appassionato. Egli, dopo aver deplorato la mancanza di riferimenti alle radici

LA STAZIONE CENTRALE DI MILANO DEDICATA A MADRE CABRINI

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“Da questi binari tante volte si avventurò per le strade del mondo Francesca Cabrini (1850 - 1917), Santa per la fede cattolica, apostola di solidarietà per tutte le genti in cammino”. É quanto scritto su una targa nella Stazione Centrale di Milano che da sabato 13 novembre 2010 è dedicata a Santa Francesca Saverio Cabrini, patrona degli emigranti. All’inaugurazione erano presenti, fra gli altri, il card. Tarciso Bertone, Segretario di Stato e il card. Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano. Con loro il Vescovo di Lodi, mons. Giuseppe Merisi, e i vescovi d’origine lodigiana, mons. Rino Fisichella e mons. Claudio Baggini, Vescovo di Vigevano e la Superiora della Suore Scalabriniane Madre Patricia Spillane. Dedicare a Santa Francesca Cabrini la Stazione Centrale di Milano - ha detto il Card. Bertone - ha un “profondo significato, carico di grande attualità. In primo luogo, fa emergere il valore di una grande donna lombarda che con la sua profonda fede e instancabile attività può co

CADUTI DI NASSIRIYA

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per ricordare le vittime in missione di pace, Venerdi 12 novembre 2010 alle ore 19.00 si terrà una celebrazione religiosa alla chiesa Notre Dame du Sablon di Bruxelles. In un attentato suicida a Nassiriya in Iraq muoiono 23 persone, tra loro 19 sono italiani: 12 carabinieri, 5 soldati dell'esercito e 2 civili Nasiriyah è una città irachena, capoluogo della regione irachena di Dhi Qar.La risoluzione ONU 1483 del 22 maggio 2003 approvata dal Consiglio di Sicurezza delle ONU invita tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell'Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione. L'Italia partecipa attraverso la missione "Antica Babilonia" fornendo forze armate dislocate nel sud del Paese, con base principale a Nassiriya. La missione italiana è iniziata il 15 luglio 2003 ed è un operazione militare con finalità di peacekeeping, mantenimento della pace. Il 12 novembre 2003 avviene il primo grave attentato di Nassiriya. Alle ore 10:40 ora

GIORNI DEI MORTI. NO, ANZI, SONO VIVI

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Giorni speciali, questi. Inducono alla calma, alla riflesisone: sono i giorni dei defunti, anzi dei VIVI e dei SANTI. Giornata di visite ai cimiteri. Ce ne sono molti qui a Bruxelles e sono imponenti. I colori dell’autunno, poi, creano atmosfere intime che aiutano a pensare a coloro che sono “partiti” verso l’orizzonte che i credenti chiamano Dio. Foglie dorate e rosso fuoco, cadono lasciando un tappeto multi tinto che ci porta un po’ di nostalgia. Qui a Bruxelles, in ogni chiesa c'è stato il ricordo dei defunti. Abbiamo letto i nomi dei nostri cari. Si è acceso un lumino  e lo si è posto a bruciare nello spazio grande della chiesa e la sua luce è salita insieme alla preghiera che ognuno ha voluto esprimere in silenzio o nel canto. Anzi, il ricordo dei propri cari defunti lo si fa in un giorno festivo, di non lavoro, quando i cristiani si ritrovano per la festa di “TUTTIISANTI”. Già, chi sono costoro? I santi? Ci dicono che dobbiamo diventare “santi”. Ho letto alcuni spunti di

MALEDETTO SUD

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A Ragusa si è tenuta l’annuale “Scuola di formazione” della FUCI con il titolo: “Maledetto Sud. Immagini, contraddizioni, risorse e speranze di una terra in cerca d’autore”. Per la FUCI, la più antica associazione universitaria italiana fondata nel 1896 e presente oggi in circa 60 atenei italiani, la Scuola di Formazione rappresenta uno degli appuntamenti nazionali più partecipati. http://www.fuci.net/ La relazione introduttiva della presidenza nazionale della Fuci, secondo cui “è innegabile che una sorta di 'maledizione' incomba sul Sud: è la maledizione di chi è costretto ad abbandonare la propria terra senza sapere se e quando potrà tornare”. Più che mai rispondente a quanto si ascolta dai giovani che arrivano a Bruxelles. Un dramma che coinvolge ancora famiglie e giovani in cerca di speranza. Altro che l’emigrazione è “finita”, e chiamiamola pure “mobilità” o come lo si vuole, ma dietro ci sta sempre disagio e sofferenza. “È ancora la maledizione di un angolo d’Itali