Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

REQUIEM AETERNAM DONA EIS DOMINE

Immagine
Giovedi 1 novembre grande solennità di TUTTI I SANTI.   Si celebra il futuro certo della nostra vita. Ci si rinfranca nella chiamata che Dio ci propone da sempre: essere l'impronta della sua creazione, repirare il suo Soffio, vivere la santità. Certamente è possibile organizzare la vita sul modello di Gesù Cristo. Conoscerlo, entrare in relazione con Lui, è già mettersi sul buon cammino. Celebrando con gioia la luce di tutti i santi ricorderemo anche i nostri defunti. Nelle diverse chiese dove si celebra in italiano, saranno pronunciati anche i nomi di quanti sono morti quest'anno e si dirà una preghiera per i defunti che si sono cari. All'ingresso alcune persone raccolgono i nomi dei defunti per cui volete pregare insieme alla comunità. Ore 9.30 a Schaerbeek, ore 11.00 a Saint-Francois e sainte-Alène, ore 16.30 a Saint-Guidon, ore 18.00 a saint-Boniface, nei luoghi dove si celebra ogni domenica.

CENTENARIO A SAINTE-ALENE

Immagine
Parrocchia di Santa Alena 1913-2013. E' pure la parrocchia della comunità italiana di saint-Gilles e dintorni che vi si ritrova da più di otto anni. Siete tutti invitati Domenica 28 ottobre 2012 alle ore 11.oo in Avenue des Villas 51. La Parrocchia di Santa Alena festeggerà i suoi 100 anni nel 2013.   Per preparare questo grande avvenimento vi invitiamo con piacere ad un aperitivo dopo la messa delle ore 11.00, domenica 28 ottobre 2012.   (Av. des Villas 51, 1060 Bruxelles).    Sul territorio della parrocchia di Santa Alena ci vivono più di 490 italiani. Alcuni frequentano la messa in italiano che si celebra in questa chiesa ogni domenica. Siete tutti i benvenuti e sarà   piacevole fare la vostra conoscenza.     Vi aspettiamo UN PO’ DI STORIA La parrocchia Santa Alena fu eretta il 25 maggio del 1912, dal   Cardinal Désiré-Joseph Mercier,   arcivescovo di Malines (1906 – 1926). Il primo parroco nominato il 30 maggio 1912 fu mons. Alexandre de Mahieu nato ad Anversa nel

ANNO DELLA FEDE

Immagine
Ci siamo: un anno per scuoterci e prednere in mano e nel cuore il dono della fede cristiana che abboamo ricevuto. Un “pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo” per “ravvivare in tutta la Chiesa quella positiva tensione, quell’anelito a riannunciare Cristo all’uomo contemporaneo”. Benedetto XVI ha aperto questa mattina, con una celebrazione eucaristica in piazza San Pietro, l’Anno della fede facendo memoria del 50° anniversario del Concilio Vaticano II, come pure del 20° della pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Dapprima la sottolineatura di come l’Anno della fede sia “legato coerentemente a tutto il cammino della Chiesa negli ultimi 50 anni: dal Concilio, attraverso il Magistero del Servo di Dio Paolo VI, il quale indisse un ‘Anno della fede’ nel 1967, fino al Grande Giubileo del 2000, con il quale il beato Giovanni Paolo II ha riproposto all’intera umanità Gesù Cristo quale unico Salvatore, ieri, oggi e sempre. Tra questi due Pontefici, Paolo

FRANCESCO E I MIGRANTI

Immagine
Era la sera del 3 ottobre 1226 quando tranquillo, come in punta di piedi, Francesco, atteso da Dio, se ne andò. Quasi danzando. Come sempre, dal corpo asciutto e consumato, lo sguardo ormai perduto, praticamente cieco, inseguiva un'invisibile melodia. Oggi è diventato il santo italiano più popolare e venerato nel mondo. La sua città, simbolo di pace. I suoi figli, a migliaia, simbolo di fratellanza. “I miei frati!” pare ancora di sentire la sua voce con quel tenero richiamo. A noi, italiani emigrati all’estero, ha insegnato la sua stessa strada. Il cammino dell’esilio, lo spogliarsi di ogni cosa e di ogni affetto, la fratellanza con uomini e culture molto differenti da noi. I suoi passi sono diventati la nostra vita. Camminare, partire, rinascere, saper amare volti, lingue e orizzonti sconosciuti. Come per lui. Forse, fu il più grande rivoluzionario nella Chiesa. Cantò con tutte le fibre dell’anima il Magnificat di Maria, il canto di lode a un Dio che esalta gli umili e i poveri, u

SAN FRANCESCO

Immagine
4 OTTOBRE FESTA DI SAN FRANCESCO PATRONO D'ITALIA Assisi, 1182 - Assisi, la sera del 3 ottobre 1226 Francesco nacque ad Assisi nel 1181, nel pieno del fermento dell'età comunale. Figlio di mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di avviarsi verso la Puglia per partecipare alla crociata. Il suo viaggio, tuttavia, fu interrotto da una voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa. E Francesco obbedì: abbandonati la famiglia e gli amici, condusse per alcuni anni una vita di penitenza e solitudine in totale povertà. Nel 1209, in seguito a nuova ispirazione, iniziò a predicare il Vangelo nelle città mentre si univano a lui i primi discepoli insieme ai quali si recò a Roma per avere dal Papa l'approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d'Italia e dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di dis