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Visualizzazione dei post da agosto, 2009

UOMO IN MARE S.O.S.

Una riflessione di p. Claudio comboniano che volentieri rilanciamo. " Uomo in mare !!!!, Gommone alla deriva, 80° al dritto di prua,! Comandante che facciamo?" " Io non ho visto nulla, continua la nostra rotta !" " Ma comandante , sono presone in difficoltà!" " Taci e obbedisci, altrimenti ti metto ai ferri per insubordinazione! Qui comando io e non voglio mettermi nei guai con questi immigranti clandestini. Se lo facessimo saremmo bloccati in mare per dei giorni tra Malta e Lampedusa ad aspettare che qualcuno si decida ad accoglierli! Perderemmo tempo e denaro. Ma state scherzando? La marina gentile è finita, oggi ci sono i pirati! Magari quello è un trucco per attaccare la nostra nave! Timoniere mantieni la rotta! Scriveremo sul libro di bordo che , avvistati in mare elementi sconosciuti e pericolosi, a causa del clima di insicurezza, abbiamo continuato la nostra rotta a tutta velocità! " Questo è successo in sintesi sulle navi

Invertire la tendenza

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Anche quest’anno si è reso omaggio ai morti italiani e non, della tragedia di Marcinelle: è doveroso. Una celebrazione che va messa accanto alle altre, attuate lungo il corso dei mesi, quando ricordiamo i naufraghi sepolti nel mediterraneo vittime di una insensibilità crescente e di un accanimento spietato di molti “commercianti di carne umana”, quando ricordiamo i morti sui cantieri di lavoro vittime di una precarietà di sicurezza risultante da ingaggi superficiali, o i morti per condizioni di salute degenerata da scarse situazioni igieniche o di mal nutrizione per “sistemazione” inumane obbligate da crescente egoismo e durezza di cuore. I migranti, i lavoratori immigrati non vivono certo una situazione migliorata, anzi, le pressioni ostili nei loro confronti , aumentano sempre più fragilità, esclusione e morte. E’ bene ricordare queste disgrazie superando, se possibile, gli anniversari che ci forzano a proclami e a celebrazioni troppo piene di parole, dove i morti diventano l’occasio

Marcinelle dal ricordo all'impegno

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Il ricordo della tragedia di Marcinelle avvenuto puntualmente il giorno 8 agosto 2009 urla, ancora oggi, “giustizia” per tutti i migranti. Le tragedie legate al mondo del lavoro e soprattutto alla realtà migratoria sono luce tagliente perché impariamo ad avvicinarci a questa vita di uomini e donne, in punta di piedi e rispettosi dei sacrifici e della solidità esistenziale di così innumerevoli esistenze che migrano. Le esigenze primarie della vita umana donano coraggio e forza a coloro che vogliono in qualsiasi modo provvedere in modo adeguato al proprio progetto di vita e alla sicurezza della vita propria e dei propri familiari. Moltissimi italiani raggiunsero le nazioni d’Europa in modo clandestino, irregolare, molti altri fecero documenti falsi, restando spesso vittime di approfittatori senza scrupoli, pur di trovare una soluzione alla fame, alla sicurezza e ad un futuro che fosse accettabile. Allora, come oggi, molti elementi della Chiesa hanno risposto prontamente, condividendo fat