LA STAZIONE CENTRALE DI MILANO DEDICATA A MADRE CABRINI

“Da questi binari tante volte si avventurò per le strade del mondo Francesca Cabrini (1850 - 1917), Santa per la fede cattolica, apostola di solidarietà per tutte le genti in cammino”.
É quanto scritto su una targa nella Stazione Centrale di Milano che da sabato 13 novembre 2010 è dedicata a Santa Francesca Saverio Cabrini, patrona degli emigranti.
All’inaugurazione erano presenti, fra gli altri, il card. Tarciso Bertone, Segretario di Stato e il card. Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano. Con loro il Vescovo di Lodi, mons. Giuseppe Merisi, e i vescovi d’origine lodigiana, mons. Rino Fisichella e mons. Claudio Baggini, Vescovo di Vigevano e la Superiora della Suore Scalabriniane Madre Patricia Spillane.
Dedicare a Santa Francesca Cabrini la Stazione Centrale di Milano - ha detto il Card. Bertone - ha un “profondo significato, carico di grande attualità. In primo luogo, fa emergere il valore di una grande donna lombarda che con la sua profonda fede e instancabile attività può costituire un'icona del nostro tempo, spesso lacerata da conflitti sociali, per una testimonianza coerente dei contenuti della dottrina sociale della Chiesa”.
“La sua opera - ha spiegato il porporato - consistette in un'azione intelligente di inserimento e integrazione nella società che accoglieva gli emigrati, senza tuttavia venire meno alle proprie tradizioni. Integrazione per lei equivaleva a conservare intatta la propria cultura e la propria fede, ma inserendosi pienamente nel nuovo contesto sociale e culturale apprendendo, anzitutto, la lingua del luogo per diventare ‘buoni e onesti cittadini, come direbbe Don Bosco, capaci di contribuire al progresso della nuova società in cui si inserivano”.
“Tante volte - ha detto ancora - questa stessa stazione Centrale di Milano la vide con le sue valigie prendere il treno. Le destinazioni erano le più svariate: Codogno, Piacenza, Cremona, Genova, Roma e tante città d'Italia; inoltre, da New York a Boston, da Chicago a New Orleans, da Managua e Buenos Aires a Rio de Janeiro e San Paolo, dovunque c'era bisogno di una testimonianza cristiana, la vi era Francesca Cabrini con le sue suore. II treno, la nave, il dorso di un mulo per superare le Ande. Francesca non conosceva sosta ne riposo. Quante persone avrà incontrato nei suoi viaggi e quanta testimonianza di fede e di amore avrà dato”.
“La giovane Francesca - ha aggiunto il Card. Bertone - si faceva cosi migrante con i migranti, forte solo del suo entusiasmo giovanile e della semplicità evangelica di tante ragazze che con lei condividevano lο stesso ideale di vita che continua fino ai nostri giorni. Non è un caso che, paradossalmente, sia più conosciuta negli Stati Uniti che in Italia, tanto da farla ritenere la prima santa di quel Paese, e con ragione nel 1950 Pio XII la proclamava Patrona degli Emigranti”.
Dedicare la Stazione Centrale di Milano, a Madre Cabrini - ha concluso - “equivale a ricordare a quanti si addentreranno tra queste mura e tra questi binari, che il vero progresso verso cui dobbiamo tendere, comprende in se anche l'accoglienza generosa e disinteressata. Il cammino compiuto da chi ci ha preceduto e la sofferenza vissuta da quanti sono stati costretti a trovare una nuova Patria deve essere per tutti un monito a considerare le nuove prospettive che si aprono nel futuro delle relazioni internazionali”.
“Dalla Stazione Centrale di allora - ha detto il Card. Tettamanzi - Madre Cabrini partiva per garantire il sostegno del Vangelo e della carità agli italiani che emigravano all’estero; oggi il suo esempio e la stele che viene inaugurata ci chiedono di non dimenticare la ‘nostra’ storia e di aprire cuore e braccia a coloro che arrivano da noi in cerca di speranza”.

Nata a Sant'Angelo Lodigiano (LO) il 15 luglio 1850 da una modesta famiglia di agricoltori, Francesca Cabrini fondò l'Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, a Codogno (LO) nel 1880. Per le circostanze storiche e per la volontà del Papa Leone XIII, il suo sogno missionario orientato alla Cina, venne spostato agli Stati Uniti e all'America del Sud, dove milioni di italiani emigravano in cerca di lavoro, di speranza e di migliori condizioni di vita. E proprio per gli italiani in terra straniera che Madre Cabrini fondò scuole, orfanotrofi, educandati, ospedali e centri sociali in Centro America, Brasile e Argentina, in molti stati dell'America del Nord, in Europa.

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