IN BUONA COMPAGNIA DEI SANTI
Abbiamo nel cuore il sapore buono della Pasqua. Attraverso gli occhi e l'anima di Papa Giovanni continuiamo a scaldarci di questo buon profumo.
Una scelta di
testi pronunciati o scritti da Papa Giovanni sul tema del Risorto e della
Pasqua. Ripreso dall’inserto del quotidiano L’Eco di Bergamo, curato da Don
Bolis, direttore della Fondazione Giovanni XXIII. Un mistero di morte e di vita. Gli scritti di
Papa Giovanni sono costellati di riferimenti al mistero pasquale: omelie,
radiomessaggi, discorsi, lettere ai familiari sono ricchi di esortazioni. Ecco
un florilegio attorno al tema pasquale negli scritti giovannei.
La Pasqua festa dei morti
La Pasqua è
proprio la festa dei morti. Cristo risorto è la loro risurrezione. E quando
Gesù risorse, voi sapete che la prima cosa che fece fu di riempire di luce e di
gioia il limbo dei morti. Dunque dobbiamo aprire il nostro cuore alla santa
gioia Pasquale.(Lettera alla famiglia: Istanbul, 4 aprile 1939).
Il Cristo è risorto! Tutto e tutti devono riflettere la luce di lui: l’uomo e la famiglia, le leggi e il costume, e le varie forme di vita comunitaria delle nazioni. Poiché Cristo ha vinto il peccato e la morte, instaurando nuovo ordine nei rapporti dell’uomo con Dio, nulla può ormai esimersi dal suo divino imperio: «Come Cristo risuscitò da morte per la gloria del Padre, cosi anche noi camminiamo in novità di vita» (Rm 6,4). Surrexit Christus, alleluia! Il saluto dice radioso programma: non morte ma vita; non divisioni ma pace; non egoismi ma carità; non menzogna ma verità; non quel che deprime, ma il trionfo della luce, della purezza, del mutuo rispetto. E poiché ciò costituisce la salvezza, il servizio, l’onore del cristiano, questa sia la vostra testimonianza, ora e sempre. Perseverate nella fede in Gesù Cristo. Nulla fate mai che sia in contrasto col suo Vangelo, che addolori i fratelli, ne turbi la coscienza, ne respinga le giuste aspirazioni. La letizia di Pasqua irraggi dalle vostre parole e opere, sì che la forza animatrice del cristianesimo si propaghi in tutti gli stadi della vita e vi rechi fermento innovatore di giustizia e di carità.
(Scritti e discorsi 14 aprile 1963).
(Scritti e discorsi 17 aprile 1960).
Mistero di morte e di vita
La Pasqua è per
tutti un mistero di morte e di vita: per questo ogni fedele è invitato in
questo tempo a purificare la coscienza col sacramento della penitenza,
immergendola nel sangue di Gesù; ed è chiamato ad accostarsi con maggiore fede
al banchetto eucaristico, per cibarsi delle carni vivificatrici dell’Agnello
immacolato... Il cristianesimo non è quel complesso di fattori opprimenti di
cui ha favoleggiato chi non ha fede; ma è pace, è letizia, è amore, è vita che
sempre si rinnova, come il segreto pulsare della natura all’inizio della
primavera. La fonte di questa gioia è nel Cristo risorto che affranca gli
uomini dalla schiavitù del peccato e li invita ad essere con lui una nuova creatura,
nell’attesa dell’eternità beata.(Scritti e discorsi, 28 marzo 1959).
Risorti dubbiosi e diffidenti
In tutto il
tempo pasquale la Chiesa farà risuonare il festoso annunzio: «Surrexit Dominus
vere!». Il Signore è veramente risorto! Questo si deve dire anche di ciascuno
dei suoi fratelli: «Surrexit vere!». È veramente risorto chi era in peccato.
Sono risorti i dubbiosi, i diffidenti, i paurosi, i tiepidi. Sono risorti i
tribolati, i dolenti, gli oppressi, i miseri.(Scritti e discorsi, 28 marzo 1959).
La luce del Sepolcro
Sul sepolcro
glorioso di Cristo vogliamo deporre l’augurio che nella luce di lui, sorgente
della vita, vincitore della morte, la buona volontà di tutti gli uomini più
responsabili delle sorti dei popoli voglia trovare, nello spirito prevalente di
giustizia e di collaborazione, la soluzione concorde di ogni dissidio, per il
superiore interesse della pace del mondo.(Scritti e discorsi, 29 marzo 1959)
(Sabato Santo, 28 marzo 1959)
(Omelia di Pasqua, 1959).