LA COMUNITA' ITALIANA DI SCHAERBEEK TRASLOCA


Il servizio pastorale ai battezzati cristiani è in continua mutazione, non certo per frenesia di qualcuno, ma per meglio rispondere ai bisogni spirituali e religiosi delle persone utilizzando mezzi e persone disponibili. Così avviene anche per le nostre cinque comunità cristiane italiane che vivono a Bruxelles. Non siamo più un mondo separato ma  stiamo percorrendo differenti cammini dove ci si intreccia e si impara a condividere con altre comunità locali o di altra origine linguistica e culturale, la stessa fede in Gesù Cristo.
 
Si abbandona la Cappella di rue Philomène
Per la comunità di Schaerbeek è arrivato il momento di un grande “salto”: si abbandona la cappella  interna a quella che un tempo era la scuola parrocchiale S. Marie in rue Philomène, che fu luogo di ritrovo e di celebrazione per oltre 40 anni, per unirsi ad altri credenti abitando la chiesa monumentale di Sainte-Marie. E’ un po’ un ritorno alle origini, perché proprio da questa chiesa iniziò nel 1971 la comunità italiana di Schaerbeek.
Domenica 17 novembre partecipava alla Eucarestia delle 9.30 anche il Doyen Luc Roussel. Le sue parole ci hanno aiutato a non aver paura del futuro. Riportiamo alcuni stralci del suo pensiero: “Di fronte ai cambiamenti che si preparano nel nostro decanato, vi incoraggio ad aver fiducia. Sappiamo bene che i nostri quartieri di San Josse-ten-Noode e di Schaerbeek hanno cambiato fisonomia negli ultimi decenni. Le vecchie case hanno lasciato il posto alle grandi torri occupate degli uffici e dagli alberghi. Anche la popolazione è cambiata. Le famiglie belghe hanno lasciato il posto, prima, agli immigrati italiani e spagnoli poi ai turchi e ai marocchini ed ora ad altri immigrati di varie origine dell’Europa centrale e dall’Africa.

Una città profondamente cambiata
Questo cambiamento è andato avanti di pari passo con un profondo cambiamento culturale e ambientale: sempre più secolarizzato anche se fioriscono nuove chiese di riferimento evangelico - protestante.
Il posto della Chiesa cattolica si è trasformato in modo considerevole. In questo contesto, i cattolici sono sempre meno numerosi e sempre più anziani e non possono più assumere ruoli e compiti di una volta.  Anche per queste ragione la nostra Chiesa in Bruxelles è giunta a formare le Unità Pastorali. Secondo il tradizione ed il diritto canonico, la parrocchia deve offrire  quanto è necessario alla vita cristiana: annuncio e catechesi, preghiera e liturgia, servizio e solidarietà, gestione dei beni materiali e finanze, gestione pastorale. Purtroppo si constata che queste funzioni sorpassano sempre più le forze di molte parrocchie di antica data, ma constatiamo nello stesso tempo che unendosi  si riesce ad esercitare meglio il servizio al vangelo. Una Unità Pastorale  è molto più di alcune collaborazioni occasionali e puntuali. È una vera e propria unità e comunione. Un legame per una collaborazione duratura e strutturale. E’ indispensabile per la vitalità stessa della Chiesa nei nostri quartieri. Non è un aggiustamento momentaneo per i “tempi di crisi”, ma diventa una prospettiva che ci apre al futuro.

Una scelta di Chiesa
Per questo,l’equipe dell’unità pastorale ha proposto che le forze della Comunità italiane e dell’assemblea di Sainte-Marie si mettano insieme. L’esperienza di un anno di celebrazioni mensili bilingue fra le due comunità è stata positiva. Entrambe le comunità sono piccole ma insieme, possiamo mantenere vivace la Chiesa di Sainte-Marie che resta sempre un edificio simbolico e significativo per la nostra città, e non la si può certo abbandonare.
Allo stesso tempo non si può e non si vuole lasciar morire la presenza italiana nei nostri quartieri. La proposta che si vuol realizzare è quella di articolare sempre meglio le culture e i modi di celebrare per favorire un insieme più dinamico sempre più presente sul nostro territorio. Da quando si sono proposte e decise queste iniziative, si è appreso ugualmente che il missionario Domenico Locatelli sarà richiamato in Italia la prossima estate,. Ce ne dispiace sinceramente, ma faremo tutto il necessario perché un altro prete italiano possa venire a Bruxelles dove i bisogni sono grandi.

Chiude la cappella ma non certo la Comunità
Così, anche se si chiude la cappella di Rue Philomène dove la comunità italiana ha celebrato per quarant’anni, io penso che una presenza vivace e dinamica potrà comunque essere assicurata grazie a voi. Dietrich Bonhoeffer proprio prima di essere giustiziato dai Nazisti nel 1944 scriveva:” Che Dio vi doni ogni giorno la fede che mantiene forti nel mondo, che questa fede nella vita vi aiuti a amare questa terra nonostante tutte le sofferenze, che vi aiuti a restare fedeli a Dio. Temo che i cristiani che tentano di avere solo un piede sulla terra, rischiano pure di averne uno solo anche in cielo”.

I riferimenti logistici attuali
La comunità italiana di Schaerbeek e Saint-Josse dal 1 dicembre 2013 ritornerà a celebrare nell’eglise royale Sainte-Marie. Le attività pastorali troveranno accoglienza nei locali dell’Unità pastorale “les coteaux”, la cui segreteria si trova in Rue L. Bertrand 37  vicino alla chiesa di Saint-Servais tel. 022161005 uplescoteaux@hotmail.fr  Permanenza: Mardi, Mercredi, 10h à 12h00 Mardi après-midi  15h à 17h http://up.catho-bruxelles.be/lescoteaux/pages/06alhome.html 



Foto: L’equipe pastorale dell’UP “les Coteaux”in sessione di studio

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