GRAZIE FIORELLA


....... non ditemi che sono ripetitiva, se  vi  ricordo che prima di essere  VAI eravamo Croce Rossa Italiana. C’è  una ragione se vi ricordo questo: il 28  maggio 2010, qui a Bruxelles vi è stata la commemorazione per i 25 anni della tragedia all’Heysel, dove morirono in questo stadio 36  italiani e, noi Croce Rossa Italiana, eravamo presenti per portar  soccorso ai feriti e per aiutare i  familiari nel  riconoscimento  dei morti. Era il 28 maggio 1985. Ci  formammo Croce Rossa e poi V.A.I  per aiutare i nostri connazionali bisognosi ricoverati negli ospedali belgi in attesa di trapianto.”..
Così inizia una delle tante  lettere  che Fiorella ha scritto in questi ultimi anni  per fare conoscere  il lavoro  svolto dalle  Volontarie  della VAI: Volontarie  Assistenza  Italiani.
 Non si può parlare dell’Associazione  senza parlare  di Fiorella :  erano la stessa cosa.  Si nutrivano a vicenda della stessa  voglia di aiutare  gli altri. 
Fiorella era il volontariato.
Quello attivo, quello che va in cerca dei problemi delle persone per prenderli  su se stessi e cercare  di  risolverli.  Il  volontariato che soffre quando non ha  abbastanza mezzi e risorse per poter alleviare il dolore che vede intorno a sé. Il volontariato che opera scelte precise, nette, a  volte  impopolari quando vede  davanti a sé strade che sono in contrasto con la sua ragione d’essere. Il volontariato che insegna  ad altri la  gioia  dell’aiutare, la voglia di fare, la  voglia di  costruire .
Il  2 giugno 2006  Fiorella era  stata  insignita dell’onorificenza dell'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana dal Presidente  Giorgio Napolitano.
Onorificenza attribuita agli italiani all’estero che abbiano specialmente contribuito alla ricostruzione dell'Italia nel primo dopoguerra.
Perché un Paese non può dirsi moderno e ricco se una parte dei suoi concittadini vive nel bisogno.
E continuano ad essere italiani  anche  coloro che per malattia vanno lontano per curarsi. Ecco allora la preziosa presenza, quasi materna, delle Volontarie  che  negli ospedali assistono  questi malati.  Fiorella era  la Responsabile  del settore sociale: colei che con un’esperienza da Crocerossina, informatissima su leggi, prassi amministrative e conoscenza del Paese  di accoglienza, il Belgio, coordinava il lavoro delle Volontarie negli  ospedali .
 E come l’onorificenza  da  lei  ricevuta  è in forma di stella a 5 raggi  d’oro, lo stesso  era  Fiorella per  coloro  che  alla  sua esperienza si affidavano:  come  una stella che illuminava  un momento buio. Fiorella ha voluto sempre accettare solamente la sua nomina  di  Responsabile  del Settore  sociale. Non voleva altre cariche: tanto forte di carattere, certa delle sue idee e tanto, d’altra parte  schiva  per  tutto ciò che risultava esibizione.  Solo ultimamente ha  accettato, dopo lunga ed estenuante trattativa , la carica di Vice Presidente che noi tutti volevamo per ringraziarla di  tutto quel che  aveva fatto e di tutto ciò  che  avrebbe continuato a fare.   Negli ultimi tempi la sorte non è stata clemente  con Fiorella, ma Lei non ci  ha mai abbandonato. Non ha  mai  abbandonato la  VAI.
Già l’anno scorso avremmo voluto che Lei  si dedicasse completamente alla sua  famiglia, lasciando un po’  il fardello che per tanti anni aveva portato  sulle  sue spalle.  Ma Lei non ha  voluto e  noi  egoisticamente eravamo felici di ciò.  Perché la presenza di Fiorella ci era  necessaria.
Ci dava  fiducia, ci proteggeva. E Lei lo  sapeva poiché arrivava sempre con il suo  sorriso e la sua forza interiore per dare il  suo tocco da maestro.
Ed anche  ultimamente era  con noi.
 La sua ultima telefonata è stata  per  chiederci  del  nostro ultimo evento .
Ci ha dato consigli, aveva chiesto a suo figlio Giampaolo di essere con noi, un modo per essere Lei  stessa presente. Ma  tu  Fiorella lo sei stata  presente,  lo sarai sempre, tu non sei stata: tu SEI. Perché quando qualcuno ama come  hai  fatto tu il prossimo e lo aiuta, non muore mai. Hai insegnato cosa vuole  dire dare il proprio entusiasmo, la propria competenza, il proprio  tempo  per una  giusta  causa.
Ci hai insegnato a stare insieme, a  lavorare insieme, a fare del bene agli altri,  insieme. Non è mai tempo di dire addio  ad un’amica, ad una persona cara: troppe cose avevamo ancora da chiederti, troppe cose avevamo ancora da fare con te , troppe cose  da creare, troppo  affetto da  scambiarci.
Ed ora noi siamo tristi, sofferenti ;
ed ora anche noi abbiamo  bisogno che  quella  stella a 5 punte brilli  per noi.
Ma  tu  ci  hai  insegnato  tanto.

Cercheremo di trovare le nostre  risposte in ciò che tu concretamente hai  fatto, nelle tue idee e nella loro forza. Grazie  Fiorella.

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