8 MARZO FESTA DELLA DONNA

Un amico impegnato da tempo contro la tratta delle donne mi ha scritto invitandomi a leggere la festa di domani 8 marzo partendo dal triste e drammatico commercio della prostituzione. Mi ha invitato a rileggere il brano del Vangelo dell’adultera partendo dal “CLIENTE”.

Quaresima del cliente
Dal Vangelo di Giovanni (8,1-11)
Gesù invece andò al monte degli Ulivi. La mattina presto tornò al Tempio, e il popolo si affollò attorno a lui. Gesù si mise seduto, e cominciò a insegnare. I maestri della Legge e i farisei portarono davanti a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli dissero: - Maestro, questa donna è stata sorpresa mentre tradiva suo marito. Nella sua legge Mosè ci ha ordinato di uccidere queste donne infedeli a colpi di pietra. Tu, che cosa ne dici?  Parlavano così per metterlo alla prova: volevano avere pretesti per accusarlo. Ma Gesù guardava in terra, e scriveva col dito nella polvere. Quelli però insistevano con le domande. Allora Gesù alzò la testa e disse:- Chi tra voi è senza peccati, scagli per primo una pietra contro di lei. Poi si chinò di nuovo a scrivere in terra. Udite queste parole, quelli se ne andarono uno dopo l'altro, cominciando dai più anziani. Rimase soltanto Gesù, e la donna che era là in mezzo. Gesù si alzò e le disse:- Dove sono andati? Nessuno ti ha condannata? La donna rispose:- Nessuno, Signore. Gesù disse: - Neppure io ti condanno.  Va', ma d'ora in poi non peccare più!

L’UOMO  CHE HA COMMESSO ADULTERIO CON LEI  DOV’E’ FINITO !? … CHE FINE HA FATTO !?
Qualcuno dice ..
… che quell’uomo se l’è data a gambe e non si fece vedere più in giro da nessuno. Vergogna e timore lo portarono “ lontano “ anche se rientrò a casa sua col tradimento sepolto nel cuore e il suo amore gravemente ferito. Provava un certo rimorso ma lo superava pensando che in fondo gli era andata bene perché non era stato anche lui trascinato nella pubblica piazza e soprattutto non gli era capitato di incorrere in un giudizio, fosse stato anche quello di quell’Uomo, Gesù, che la gente considerava un Maestro … forse il Messia.

Altri dicono …
… che quell’uomo era riuscito inizialmente a dileguarsi. La gente non era interessata a lui. La gente era interessata solo all’adultera per trascinarla dinanzi ai piedi di Gesù, per metterlo alla prova ma anche per avere il suo giudizio. Poi, non si sa da cosa fu spinto, tornò indietro, rincorse il corteo dei vocianti che, giunti da Gesù, gli presentarono il caso di quella peccatrice. Nascosto tra la gente, partecipava anche lui a quel tribunale. Avvallava nel suo cuore le accuse che venivano mosse alla donna; la tradizione e la Legge gli concedevano questo. Ma di fronte a Gesù che ruppe il silenzio e disse «Chi tra voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei», si sentì “ nudo “ come non mai. Per primo, lentamente, colpito al cuore da quelle parole e consapevole del suo precedente comportamento, si allontanò rinunciando al giudizio e alla lapidazione. Non gli interessò più quella donna con la quale aveva speso parole e gesti d’amore e la lasciò là a terra dove la gente l’aveva scaraventata e pubblicamente infangata.

Forse …
… che quell’uomo, dopo alcui giorni di ripensamenti e vinte alcune paure, andò da Gesù … di notte. “ Maestro, sono … “, ma non riuscì a dire altro perché Gesù lo fermò con lo sguardo sereno e sempre disponibile per ogni uomo che lo cercava. Di nuovo, con molto timore e trepidazione, quell’uomo tentò di iniziare un dialogo : “ Maestro … “ ma dovette fermarsi perché lo sguardo di Gesù si era fatto più intenso di tenerezza che gli toglieva ogni parola. Rimasero lì, solo loro due, nella notte ma con gli occhi dell’Uno negli occhi dell’altro, con lo Sguardo dell’Uno nello sguardo dell’altro … rimasero a lungo … senza una parola … in un silenzio che consentiva il parlare del Cuore al cuore. Poi Gesù, mettendo una mano sulla spalla di quell’uomo gli disse : “ Neanche te io condanno! Và e non peccare più “. Quell’uomo trasalì di gioia tanto che non riuscì neanche a dire “Grazie“. Piano piano, tenendo lo sguardo nello Sguardo di Gesù riprese la strada verso casa. Stava spuntando l’alba.
A pomeriggio inoltrato, tornando dal lavoro verso casa, l’uomo si trovò a ripassare vicino alla casa di lei … di quella … La vide … vide quella donna … finalmente vide una donna! Gli occhi negli occhi, lo sguardo nello sguardo … non una parola … solo gli occhi di entrambi pieni di gioia e di lacrime. Il sole stava tramontando e richiamava ciascuno alla propria casa. Così fu.
Il cielo di quella notte si trapuntò di luminosissime stelle.

“ E in quest'ottica dovremmo rivedere anche il senso della Giornata internazionale a loro dedicata. L'8 marzo, infatti, è diventata una delle tante festività consumistiche che ha perso gran parte del suo significato originario. Ma è necessario riscoprirlo, e per farlo bisogna tornare indietro nel tempo di oltre un secolo, fino al 1908, in particolare a un avvenimento tutt'altro che festoso.
Un gruppo di operaie di una fabbrica tessile di New York aveva deciso di scioperare come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. La contestazione era andata avanti per diversi giorni finché, proprio 1'8 marzo, la proprietà decise di bloccare le porte della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire. Divampò un terribile incendio che provocò la morte di 129 lavoratrici, tra cui alcune italiane che erano immigrate negli Stati Uniti per cercare di ottenere migliori condizioni di vita e di lavoro.
L'8 marzo, quindi, ricorda quel triste evento. Con il passare del tempo ha poi assunto un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche uno stimolo per il riscatto della propria dignità “.
Ccitazioni prese dal libro “ Spezzare le catene “ di Suor Eugenia Bonetti

FIORE DI STRADA Canzone di Giosy Cento
Ti porterei un fiore ovunque sei, perché un fiore sei e vorrei farti sognare e ricordare che sei figlia di una terra che t'ama. Era appena sbocciato il tuo seno
e la tua idea di libertà Non so chi l'ha strappato a noi chi t'ha portato via oltre il mare. Certo non ti voleva bene quanto noi, quanto tuo padre e tua madre.
Dio ti faccia tornare,
Dio ti faccia tornare
a fiorire fra noi,
a sognare con noi per la libertà. Dio ti faccia tornare,
Dio ti faccia tornare a fiorire fra noi,
a soffrire con noi per la libertà

I tuoi fratelli la sera vanno a dormire in silenzio, tu sei il loro silenzio E noi ragazzi, gli amici ti aspettiamo chissà se apparirai all'orizzonte. Noi non abbiamo un potere sociale solo la forza dell'amore. Tu Dio, tu che distruggi il male che ci hai strappati alla morte,  alla morte salva la nostra amica.
Dio, tu lo puoi fa che ritorni fra i suoi.
Dio ti faccia tornare,
Dio ti faccia tornare a fiorire fra noi,
a sognare con noi per la libertà. Dio ti faccia tornare,
Dio ti faccia tornare a fiorire fra noi,
a soffrire con noi per la libertà
Vorrei baciarti da amico e sussurrarti al cuore "non avere paura". Io sono con te, noi siamo con te. Il Signore ti porterà tra noi su ali d'aquila.

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