BRU-BANN A PIEDI

Alcune testimonianze dei partecipanti al pellegrinaggio a piedi Bruxelles - Banneux del 7 al 12 giugno 2011.

RITROVARE UMANITA’ ED EMOZIONI

Vorrei ringraziare quanti mi hanno coinvolto in questo pellegrinaggio.
Quest'esperienza mi ha portato a constatare che la Beata Vergine Maria mi è vicino.
Per coloro che vivono questo, è una grazie incommensurabile. Ve ne sono grado perché senza vostra volontà tutto questo non sarebbe avvenuto; grazie e ancora grazie.
Sono partito senza sapere il perché, ho solo intuito il bisogno di fare questo viaggio.
Durante il pellegrinaggio, ho potuto sentire che l'umanità, con la speranza di ognuno di noi, è in marcia .
Ed è soltanto l'indomani del mio rientro, a casa, la mattina, che ho potuto capire che lo Spirito Santo, con l'intercessione della Beata Vergine Maria, ci assiste .
Grazie a questa esperienza ho potuto rivivere ciò che non pensavo più vivere.
Oggi la mia emozione è grande, la devo a voi, cari amici pellegrini.
Franco

QUANTA FATICA COSTANZA: DAI CHE CE LA FAI!
Sono partita da casa con una forza grandissima pensando che sarebbe stata una passeggiata:
Man mano che si andava avanti le forze diminuivano e la sera, arrivavo a stento, con il dubbio di non poter più ripartire il giorno dopo.
Ma la forza dello Spirito è stata grande e dicevo a me stessa: “dai vai ... che c'è la fai”.
Quando siamo arrivati a Banneux, per me è stata un'emozione grandissima.
Tante cose della mia vita mi sono tornate in mente ed io, con tanta forza, le ho lasciate tutte a Maria,la nostra Mamma.
Ringrazio tutti voi di avermi accolto nel gruppo. In particolare ringrazio Michele e Michelina di avermi ospitato a casa loro. Sono felicissima di aver partecipato!
Costanza

UN CAMMINO DURATO UN ANNO
Questo pellegrinaggio è cominciato un anno fa con una semplice parola, che è andata all'orecchio giusto cioè a Don Domenico, quando gli ho detto "e se lo facciamo a piedi "?

Da qui è partito tutto. Individuate le persone che avrebbero potuto occuparsene insieme a lui ci si e dati molto da fare. Don Domenico a cercare le cartine per il percorso, che sono cambiate molte volte, Rosalba si e molto impegnata a cercare i contatti dove si doveva dormire, mangiare,e soprattutto, dove poter fare un momento di preghiera. Michelina che non si era ancora rimessa della sua frattura alla caviglia ci accompagnava con la macchina fin dove dovevamo arrivare per provare il percorso, e quindi, insieme io, Rosalba e don Domenico abbiamo incominciato a camminare per definire il cammino definitivo.
Tutto questo non e stato semplice ma penso che la riuscita e stato motivo di soddisfazione personale e anche di tutto il gruppo.
Fissato il giorno della partenza, non mi sembrava che il momento tanto atteso arrivasse, ero molto
contento ed entusiasta di poter finalmente prendere il sentiero.
Ma subito, dopo qualche kilometro di marcia, la realtà del cammino si manifesta con l'incidente a Rosalba, che inciampa banalmente e in qualche minuto l’arcata sopraciliare le si gonfia moltissimo. L'entusiasmo sembrava svanire e cominciavo a pensare che, forse, ci eravamo imbarcati in una cosa più grande di noi. Non incoraggiavano i ricordi del pellegrinaggio di Compostella che abbiamo dovuto interrompere dopo due giorni.
Ma dopo pochi minuti si riparte e, arrivati al termine della nostra prima tappa la nostra pellegrina è stata accompagnata dalla signora Dominique da un medico che ci ha dato notizie rassicuranti. Così siamo tornati a pensare al nostro cammino. Eravamo certi che avremmo incontrato altre difficoltà che, puntualmente, sono arrivate insieme alle fatiche perche camminando attorno ai 30 kilometri al giorno la fatica e la mancanza di preparazione ci portava allo scoraggiamento.
Ma tutto questo l'abbiamo voluto e la solidarietà che si è creata tra di noi ha fatto in modo che non si lasciava mai nessuno camminare da solo: c'era sempre qualcuno che aspettava e ci si incoraggiava a vicenda.
Durante il nostro cammino verso la Vergine dei poveri penso che la Madonna ci abbia fatto incontrare delle persone con il cuore in mano e molto devote al prossimo, come suor Marie-Bernard, la signora Menzik, Don Gigi e Don Nino che hanno saputo con le loro comunità darci aiuto e conforto, anche se qualcuno ne aveva più bisogno di noi per motivi di salute o altro.
Le persone che sanno dare il massimo senza chiedere niente mi emozionano tanto.
Arrivato a Banneux dopo 160 kilometri, dopo avere sofferto ai piedi e potersi inginocchiare li' nel punto dove è apparsa e portare davanti alla Vergine tutte le preghiere fatte lungo il viaggio da solo e con gli altri è stato veramente emozionante e commovente.
La fine del nostro pellegrinaggio a piedi coincideva con l’arrivo di quello organizzato da tutte le comunità Italiane in Belgio. Mi ha sorpreso la presenza della comunità Africana insieme a noi: questo, forse, è un segno che si deve pensare con gli altri.
Ho apprezzato tantissimo la generosità della nostra comunità di Sant-Gilles e, specialmente, della famiglia Merluzzi che ha invitato tutti i pellegrini a condividere un buonissimo pic-nic con tanta gioia: per questo vorrei ringraziarli a nome di tutti noi.
Durante il nostro viaggio mi aspettavo che qualcuno delle comunità incontrate si aggregassero a noi, ma forse, il messaggio non è passato bene. Ma è andata bene lo stesso pensando che è la prima volta che si organizza questa avventura.
Per il futuro vorrei che molte altre persone provassero l'emozione di un cammino verso un luogo Santo o in un cammino di riflessione. Meglio ancora se in compagnia di una guida come la nostra, che ti fa capire tante cose, che ti porta a riflettere su quello che fai, per chi lo fai. leggendo letture e preghiere che sembravano essere state scritte proprio per la giornata trascorsa,e ti portavano a fare un bilancio della giornata e farti andare verso gli altri come insegnatoci da Cristo che è amore e che ci incoraggia ad amarci gli uni e gli altri.
Sì, il cammino ci ha arricchito spiritualmente: grazie "Don Domenico"
Il nostro pellegrinaggio a Banneux è finito ma un altro comincia: partiamo il 26 giugno per Santiago. Abbiamo fatto un buon allenamento che ci ha fatto comprendere il modo in cui affrontare le difficoltà della strada e della stanchezza fisica. Ma abbiamo imparato e a camminare verso la luce che e Cristo e speriamo di potere cercare sempre.
Nel mio zaino metterò certo la famiglia e i malati che conosco, la nostra comunità che tanto ci sostiene e che ci assicurano le loro preghiere. Ci metterò anche tanta speranza, speranza di ritrovare al ritorno, la nostra comunità con tutti i suoi elementi, la speranza di un mondo senza guerre, la speranza che la gente non deve morire in viaggi disperati per poter dare a mangiare ai propri figli, speranza che i nostri politici si accorgano veramente del bisogno di chi rappresentano.
Forse camminando, caricherò il mio zaino di molte altre speranze che incontrerò.
Come coppia penso che stiamo tenendo fede alle promesse che ci siamo fatti quasi 37 anni fa e che, forse, stiamo incominciando un fidanzamento spirituale che porteremo avanti come abbiamo fatto per il nostro matrimonio.
Michele

LA PAURA È VINTA
Avevo paura e non pensavo di farcela dopo quanti che mi era successo a Santiago. Ma Dio mi ha aiutata.
Una grande emozione è stata l'accoglienza a St.Georges-sur-Meuse. La generosità della signora Menzik ci ha stupiti: ha pensato a tutto. Normalmente avremmo dovuto dormire per terra e invece è scattata la solidarietà da parte di alcuni parrocchiani e la situazione che era temuta come la peggiore si è trasformata nella migliore. Sono arrivati i materassi, i lettini, le coperte, i cuscini e così nessuno ha dormito per terra.
Una seconda emozione è stato all'arrivo alla Madonna: stanchi ma soddisfatti. Le ho offerto il mio cammino ringraziandola per averci accompagnato durante tutta la strada e d'averci fatto arrivare sani e salvi.
I piedi hanno molto sofferto e la stanchezza è stata forte soprattutto nelle due ultime tappe perché sembrava di non arrivare mai, ma contenta e soddisfatta quando arrivavo e rimanevo sorpresa per avercela fatta, grazie a Dio.
Se rifarà il pellegrinaggio il prossimo anno prossimo, penso che sia meglio fare le tappe più corte e comminarlo in sette giorni.
Spiritualmente sono cresciuta grazie alle riflessioni che si condividevano alle pause: la solidarietà, la pace, il perdono che non è sempre facile quando si è in gruppo, perché le tensioni possono esplodere sia per la fatica che per il temperamento di ognuno. La preghiera chesi faceva in gruppo ci ha aiutato molto in questo.
L'anno scorso non ero preparata per Santiago, e penso che questo pellegrinaggio a piedi Bruxelles-Banneux sia stato una grazie di Dio che ci ha preparati sia fisicamente che spiritualmente per poter raggiungere la nostra meta.
Adesso so cosa mettere nel mio zaino: lo farò più leggero di cose inutili ma ci metterò tanta umiltà per fare spazio nel mio cuore a Dio. E farò silenzio per poterlo ascoltarlo meglio.
Eutto questo comminare sta facendo molto bene anche alla nostra coppia. Eravamo una coppia unita, certo, ma adesso ancora di più perché il nostro sguardo va nella stessa direzione cioè verso Dio. A lui chiedo la grazia di restare sempre vicini e uniti sia nella preghiera che nel dare il buon esempio hai nostri figli e nipoti.
Michelina

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