2 - LA' TUTTI SIAMO NATI!

PALESTINA, TERRA D’INCONTRO

Palestina, terra d 'incontro: di Dio con l'uomo, degli uomini tra loro
Spesso sono tentato di pensare all'incontro dell'uomo con Dio in forme meravigliose e fuori dalla quotidianità... la Terra Santa mi ha meravigliosamente tirato nella quotidianità. Dio si é fatto incontro all'uomo non in uno scenario pensato e costruito apposta perché facesse da sfondo ad una comparsa teatrale di Dio in mezzo agli uomini, ma sui sassi, le strade, il lago, la terra, il deserto, i villaggi, la gente di ogni giorno. Non una casa apposta, una madre e un padre apposta, in una atmosfera e in situazioni create ad hoc... ma in una casa (grotta) come tante altre, in un paese come tanti altri... nell'incontro con persone e situazioni come tante altre! La Sua vita ha incontrato persone e situazioni reali non “pensate per” e create apposta per farsi vedere e scoprire come “l'unto di Dio”.
Mi sono sentito in questa quotidianità di Cristo in mezzo a noi nelle grotte dei pastori di Betlemme, nelle grotte di Nazareth, sulla barca del lago di Galilea, percependo quasi sensibilmente la fame delle persone che circondavano Gesù nel giorno della moltiplicazione del pane, sulle sporche rive del Giordano e soprattutto lungo la Via Dolorosa!
Mentre noi cercavamo di concentrarci per un momento spirituale profondo nell'esercizio della “Via Crucis”, intorno a noi la vita continuava a scorrere con il suo vociare, le sue discussioni, i suoi interessi, le sue preoccupazioni, i suoi commerci. Sicuramente fu lo stesso quel giorno in cui Gesù la percorse carico della croce: forse qualcuno si sarà accorto di lui , forse saranno stati fatti dei commenti su quel disgraziato che passava e sulla folla che lo seguiva; anche allora avranno continuato a vendere i prodotti delle loro fatiche, a chiacchierare della vita e del più e del meno... Il mondo non si é fermato neanche allora perché la salvezza Gesù l'ha portata nella quotidianità e l' amore non suona le trombe perché tutti si fermino e applaudano... l'amore cammina e cresce nel silenzio. Al limite mi hanno creato un poco di disagio le grandi opere e le magnifiche architetture che, subito dopo la nascita delle prime comunità cristiane, si sono costruite e ricostruite per conservare la memoria di Cristo che é passato in mezzo a noi. Mi hanno quasi dato l'impressione che volessimo ricacciare nel suo cielo e nella sua onnipotenza divina quel Dio che per amore dell'umanità si é fatto uomo. Quasi volessimo imbalsamare quello scandalo che il Dio fatto uomo e morto sulla croce ci ha messo sotto il naso come provocazione d'amore che non si ferma se non dopo avere donato tutto! Davanti a quelle chiese stupende e cariche di storia, non ho potuto fermarmi solo alla meraviglia mi sono sentito chiamato ad andare oltre e a scoprire una meraviglia ancora più grande: l'umanità e la storia quotidiana sono state amate e vissute in concreto da Dio!
In questo incontro con Cristo che ha camminato in questi luoghi, mi ha colpito il lago di Galilea di cui diverse volte i Vangeli parlano: é l'unico luogo che é rimasto tale quale come lo ha conosciuto Gesù. Mi ha colpito il fatto che il lago “mosso e in tempesta improvvisa” lo abbiamo toccato. Nel primo pomeriggio, mentre stavamo leggendo le pagine della moltiplicazione del pane all'ombra di due grosse palme, con un sole che picchiava forte, all'improvviso si é levato un vento abbastanza forte da costringerci a spostarci perché i rami delle palme ci battevano in testa. Il vento violento ha continuato durante la nostra visita alla chiesa della moltiplicazione del pane e dei pesci e quella del primato di Pietro. Poi, dopo un breve spostamento in pullman, ci siamo trovati alla passerelle d'imbarco per spostarci fino a Tiberiade con la barca. Il vento che sembrava quietato, riprese con discreta violenza e a raffiche. Nel mio coraggio avevo tutta la l'intenzione di restare a terra... ma il pullman era già partito per Tiberiade. Non mi restava che montare sulla grossa barca di legno che era venuta a prenderci. Di nuovo un momento di calma e di brezza gradevole. La comitiva (gruppo di 100 persone) entusiasmata dal suono degli inni e dagli alzabandiera comincia la traversata. Dopo un quarto d'ora, il vento all'improvviso riprende e ingolfandosi sotto le lamiere che facevano da tetto alla barca, comincia a scuoterla e a farla visibilmente ondeggiare: un silenzio abbastanza intenso, rotto da qualche esclamazione di paura e dal rumore dei motori che si rimettono a pieno regime per contrastare le onde e la forza del vento, scende sui pellegrini .
Mi si ripresenta realisticamente e vivo per qualche istante la paura degli apostoli che svegliano Gesù che tranquillamente dorme su un cuscino nella barca.
Mi risuona nelle orecchie il pacato rimprovero di Gesù: certamente anch'io come loro sono “uomo di poca fede”!
d. Battista

... Sssttt... IL DESERTO CI PARLA

E’ la prima volta che faccio questo viaggio. Ciò che mi ha più toccato è il deserto, per la sua immensità di spazio, il silenzio. Un silenzio che parla. Mi è piaciuto anche TABGA. Realizzare che un pezzo del capitolo della Bibbia sulla scena della moltiplicazione dei pani e dei pesci, è avvenuta proprio là, là dove io stavo mettendo i piedi, essere sui suoi passi, sul suo cammino, sulle sue tracce. Ma che bella avventura! Una grandissima emozione! Eravamo in contatto con nostro Signore onnipotente. Anche il Monte degli Ulivi è stato un momento forte del pellegrinaggio. Su quel monte Gesù ha pianto in solitudine, sotto gli alberi, ben sapendo che presto sarebbe morto e che Gerusalemme, questa bella città, sarebbe stata distrutta a breve. Ho sentito una grande emozione salire dentro di me. C’è stata anche, e non può non prenderti dentro, la pietra dell’unzione che è sempre profumata, dove il corpo di Gesù deposto dalla Croce fu unto con una sostanza di olio e di sostanze grasse in un miscuglio di aloè e di essenze aromatiche, prima di essere sepolto nella tomba.
Lasciando il territorio di Israele, il mio cuore si è lacerato. TODA (grazie) Israele per tutto. Shalom! Maria Delia M.

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