S. FRANCESCO patrono d'Italia

Lunedi 4 ottobre  Festa di san Francesco d'Assisi, patrono d'Italia
Domenica sera, 3 ottobre, 130 persone hanno fatto festa  in compagnia del santo cantando le numerose laudi che hanno scritto con passione diversi autori. Eravamo nella Chiesa di Saint-Boniface a Ixelles.
Papa Pio XII lo proclamò patrono d'Italia il 18 giugno 1939. E' come ci avesse affidato un padre spirituale, un esempio da imitare, un amico con il quale camminare.



Chi era San Francesco ?
Probabilmente è uno dei Santi più famosi e molte cosa si conoscono sulla sua vita. Ecco qualche informazione biografica. Non alto di statura, magrolino, i capelli e la barbetta scura, Francesco era estroso ed elegante
Francesco nacque nell'inverno del 1182 da una delle famiglie più agiate di Assisi. Il padre commerciava in spezie e stoffe e sovente restava lontano dalla sua città per concludere affari. Studiò il latino, il volgare, il provenzale. Studiò anche musica; le sue note insieme alle sue poesie, furono sempre apprezzate nelle feste della città. Durante il periodo di spensierata gioventù, non mancarono episodi di intolleranza. Ma fu proprio in una di queste occasioni che spuntò il seme della mutazione futura. Era intento nel magazzino paterno a riassettare la merce quando alla porta si presentò un mendicante: chiedeva elemosina in nome di Dio e Francesco lo scacciò in malo modo. Poi, però, pentito si mise sui suoi passi e raggiuntolo vi si intrattenne, scusandosi ed elargendogli dei denari. Appena ventenne partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia dove fu fatto prigioniero. Le cure della madre ed il tempo lo ristabilirono, ma la vita spensierata gli sembrò vuota. Una notte gli apparve il Signore e le parole di Dio suonarono in lui come un richiamo. Sarà l'inizio di una graduale conversione. Da quel momento la sua vita sarà densa di episodi premonitori. Scelse il silenzio e la meditazione tra le campagne e le colline di Assisi, fino a rinunciare ai beni paterni e inizierà un periodo contrassegnato da meditazioni e grandi rinunce.
Le gesta di questo "Uomo" non passarono inosservate e dopo qualche tempo a lui si affiancarono i primi seguaci: Bernardo da Quintavalle, Pietro Cattani, e di lì a poco Egidio e Filippo Longo.Le prime esperienze con i compagni si ebbero nella piana di Assisi. Nuovi compagni si unirono ai primi; come Francesco erano vestiti di un saio e di stracci. La data ufficiale della nascita dell'Ordine dei Frati Minori è il 1210 quando Francesco ed i compagni vengono ricevuti dal papa Innocenzo III che verbalmente approva la Regola.
Iniziano poco dopo i contatti con Chiara d'Assisi: è la genesi del ramo femminile del movimento, la nascita dell'Ordine delle Povere Dame, le future Clarisse.
Tra il 1213 e il 1220 Francesco viaggia per portare il suo messaggio oltre Assisi. Attraverso la Spagna raggiunge il Marocco prima, e la Palestina successivamente, rientrato ad Assisi comincia poi a girare l’Italia. A Greccio (Rieti), in dicembre, istituisce il Presepio, una tradizione cara alla cristianità.
Dopo di che Francesco ha iniziato a viaggiare, fuori e dentro l’Italia. Ma le predicazioni l'hanno provato fuori misura. È sofferente e viene curato a San Damiano, ospite di Chiara e delle Sorelle. Compone qui il Cantico delle Creature di alta religiosità e lirismo dove sono contenuti in forma raccolta tutti gli ideali della umiltà e della grandezza francescana. Sentendo prossima la fine terrena ordina di essere trasportato alla Porziuncola, in Santa Maria degli Angeli, luogo di irradiazione del suo messaggio, dove muore al tramonto della giornata del 3 ottobre 1226. Il 16 luglio di due anni dopo veniva dichiarato Santo.

Cantico delle Creature


Altissimo, onnipotente, bon Signore
Tue so' le laude, la gloria et l'honore
et onne benedictione.
A te solo, Altissimo, se konfanno
Et nullo homo ene digno te mentovare.
Laudato si', mi' Signore, cum tucte le tue creature,
specialmente messer lo frate sole
lo quale è iorno et allumini noi per lui,
et ellu è bellu e radiante, cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile et humile
et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu
per lo quale enallumini la nocte
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano
per lo tuo amore,
et sostengo' infirmitate et tribolatione.
Beati quelli ke le sosterranno in pace
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra morte corporale
da la quale nullo homo vivente po' skappare.
Guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà
ne le sue sanctissime volutati,
ka la morte secunda nol farrà male.
Laudate et benedicete mi' Signore,
et rengratiate et serviteli
cum grande humilitate.
(S. Francesco d'Assisi)

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