DOSSIER IMMIGRAZIONE CARITAS-MIGRANTES

La XX edizione del Dossier, curata da Caritas Italiana, Caritas diocesana di Roma e Fondazione Migrantes, è stata presentata il 26 ottobre 2010 in tutte le regioni italiane

Il Dossier Statistico Immigrazione è giunto alla ventesima edizione. Il primo venne pubblicato nel 1991.
“20 anni per la conoscenza dell’altro, per superare pregiudizi e chiusure e promuovere l’integrazione e le pari opportunità in un intreccio di doveri e di diritti”. Questo è il commento di Caritas Italiana e della Fondazione Migrantes, i due organismi pastorali della Cei che promuovono il “Dossier” insieme alla Caritas diocesana di Roma e che si occupano delle migrazioni con specifiche competenze.
La presentazione nazionale del 20° Dossier è avvenuta martedì 26 ottobre 2010 alle 10.30 a Roma, come di consueto al teatro Orione (via Tortona, 7) e in contemporanea in tutte le regioni italiane, in alcune delle quali (Veneto, Piemonte e Sicilia) anche in più città, attraverso la collaborazione con gli enti Locali degli uffici diocesani Migrantes e delle Caritas diocesane.

La contrapposizione “Aumento dell’immigrazione – Aumento della chiusura” può essere uno schema utile per sintetizzare i dati più significativi del nuovo “Dossier”, con una particolare attenzione a quanti sono portati a ritenere gli immigrati un male supplementare per l’Italia, senza rendersi conto che l’avversione nei loro confronti non solo si discosta dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica, ma va anche contro gli interessi del paese.
Questa è la tesi che il nuovo “Dossier” consente di argomentare con dati affidabili, partendo dalla insoddisfacente situazione economica e occupazionale per soffermarsi, poi, sull’apporto degli immigrati e sulla gestione delle differenze in una società multiculturale.
L’obiettivo dell’integrazione è difficile ma irrinunciabile, richiede l’impiego di maggiori risorse e, ancora di più, è necessario un atteggiamento più aperto verso gli immigrati nella consapevolezza che essi sono indispensabili per sostenere l’andamento demografico negativo dell’Italia.
Il “Dossier Statistico Immigrazione” della Caritas e della Fondazione Migrantes da 20 anni si batte per diffondere questa cultura dell’altro: l’ampliamento di questa campagna di sensibilizzazione sarà una maniera molto concreta per preparare l’Italia del futuro.

Ricordando il fondatore del Dossier, mons. Luigi Di Liegro, sono stati richiamati i sette punti che ispirarono l’inizio di questa avventura del Dossier immigrazione.
1.Lo scopo del “Dossier” è quello di consentire una consultazione veloce e attendibile a tutte le persone interessate, tenendo conto che i dubbi vanno dissipati con un ricorso non superficiale alle statistiche e che solo così si spiana la via ad interventi sociali adeguati.
2.L’immigrazione è l’occasione per una conoscenza umana più approfondita. Ma in Italia manca una ideologia positiva dell’immigrazione, spesso equiparata a una realtà ostile, confondendo la regolamentazione con la diffidenza. Bisogna, invece, insistere sull’accoglienza e sull’inserimento, tenendo conto che più che di assistenza si tratta della tutela della dignità umana e che non si può offrire per carità ciò che è dovuto per giustizia.
3.L’immigrazione va inquadrata in una lettura congiunta dell’andamento demografico e dello sviluppo del nostro paese e di quello dei paesi di origine, e non ha senso parlare di cooperazione internazionale nella speranza di chiudere le porte all’immigrazione. La posta in gioco è un nuovo ordine economico che sia meno ingiusto e favorisca una maggiore amicizia tra i popoli.
4.Di fronte al nuovo fenomeno dell’immigrazione si deve mettere in conto un certo numero di problemi, che però un paese civile deve saper affrontare e risolvere con sensibilità umana e con apertura. Non bisogna avere paura, invece, perché la paura non è una virtù.
5.Il rapporto tra le strutture pubbliche, da una parte, e il volontariato e la realtà socio-ecclesiale, dall’altra, deve essere collaborativo ma anche non subalterno, e deve tendere a far rientrare nell’ambito pubblico le intuizioni della base sociale.
6. L’immigrazione è un processo di lungo periodo e comporta che le aperture conoscitive vengano completate con un nuovo stile di vita. Serve una vera e propria rivoluzione culturale che consenta di accettare il diverso, superando insensibilità e chiusure egoistiche.
7.Il Vangelo ci dice “Quod super est date pauperibus” che tradotto significa: “ Ciò che è sopra ( il tavolo) condividetelo con i poveri”. Don Luigi ci diceva: “Noi abbiamo tradotto questa frase “ciò che è superfluo datelo ai poveri”.
Ampi stralci di questo prezioso strumento si possono trovare su http://www.dossierimmigrazione.it/

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