GIORNATA NAZIONALE DEI LAICI

onclusione del corso nazionale di formazione nelle comunità cattoliche italiane del Belgio

Scherpenheuvel, chiamato dai francofoni Montaigu, è un santuario mariano fra i più antichi del Belgio. A 58 chilometri da Bruxelles vicino a Leuven, è da sempre meta di devozione di tanti pellegrini: lo visitano almeno 2 milioni di persone ogni anno. Tutto nasce Prima ancora del XIII secolo, in una zona boscosa, un anonimo aveva posto tra i rami di una quercia una statuina della Madre di Dio, che, successivamente, fu scoperta da un pastorello e il culto si diffuse particolarmente dopo lo strano prodigio di cui fu protagonista questo pastore: egli voleva portar via l'immagine e perciò l'aveva rimossa dall'albero, ma rimase come paralizzato e non poté muovere un passo, finché la statua non venne ricollocata al suo posto. Presto accorsero i devoti e incominciarono a verificarsi dei miracoli testimoniati da ex voto appesi sui rami dell'albero.
Proprio a questo santuario si è voluto concludere il corso nazionale di formazione. La Delegazione nazionale ha coinvolto tutte le Missioni cattoliche italiane e i laici sono stati i protagonisti di questa giornata.
“Raccontiamoci la nostra esperienza persona di fede”, era il tema su cui ruotavano le testimonianze dei laici invitati. Hanno partecipato circa ottanta persone provenienti dalle cinque località, Bruxelles, Genk, Louvière, Charleroi, Liegi, dove si sono tenuti gli otto incontri di formazione attorno alla professione di fede “Io credo in Gesù Cristo”. Da Bruxelles era presente una comitiva di 23 persone.
Un momento di preghiera iniziale, un breve saluto dal Rettore del Santuario e poi tutto è stato animato e gestito da Sergio Panizieri e Roberto Parillo che, con diversi collaboratori, hanno dato la parola ai sei testimoni e gestito i sei gruppi di riflessione sul tema, nonché il pomeriggio e la preghiera conclusiva della sera.
Questo il commento di una partecipante:
A Montaigu ( meta di pellegrinaggi degli Italiani a seguito di P. Barnaba durante la mia infanzia ) incontro oggi connazionali più anziani e coetanei con un percorso di vita simile a quello di mio padre e al mio. Quanta ricchezza, sofferenza, tristezza, solitudine, abbandono dalla Patria, sfruttamento e vittorie (mai spavalde però) : la tua storia sacra raggiunge la mia ! Questa la percezione di una osservatrice esterna al programma.
Ascolto con emozione i 5 testimoni ‘’ esterni’’ anch’essi. Qui il florilegio, bellissimo ma così difficile da limitare. Mi ha particolarmente colpita la testimonianza di Rosangela :
‘’ Essere è già una testimonianza ‘’, ‘’ E’ Dio che vuole che siamo qui ’’, ‘’ Da giovane credevo di sapere tutto, poi ho capito che non sapevo nulla ! ‘’, ‘’ Niente teologia, ma tanta semplicità perché siamo piccoli e da innocenti ci sorprendiamo a dire cose che ci sorpassano : è Dio che ci spinge a certe cose di cui non siamo capaci ‘’ , ‘’ Dio vede e provvede, ci mette difficoltà per poterle superare e poi ci dà la soluzione ‘’
‘’Stavo vivendo un caso disperato, ma una persona mi ha dato una parola che mi accompagna da allora per la vita‘’, ‘’Abbiamo risorse enormi in noi, malgrado la nostra piccolezza, come i Santi, guidati dallo Spirito Santo‘’, ‘’Nei miei contatti con altre religioni, su certi argomenti ci siamo trovati d’accordo, su altri no’. Ma infine, esiste Dio!’’, ’’Noi siamo tutti dello stesso Padre e Creatore...’’, ’’Quando crediamo che tutto è perduto, Dio c’è !’’.
GRAZIE Rosangela per la profondità della tua fede radicata nella vita di ogni giorno !
Quanta semplicità e umiltà nell’esprimere le cose grandi e belle del tuo cammino con il Signore…

Al termine delle testimonianze si è consegnato la conchiglia di san Giacomo ed il rosario a 5 pellegrini presenti che intraprenderanno a breve il cammino di 764 chilometri verso Santiago di Compostella.

Com'è andata?
Nel pomeriggio si sono formati quattro gruppi con la consegna di valutare il corso di formazione terminato e suggerire elementi per il futuro.
E’ andata bene, ed il percorso è stato molto gradito.
Circa le attese che ognuno aveva, è stato sottolineato l’evoluzione di questa iniziativa che si presentava nei primi anni molto più strutturata, quasi scolastica con relativi colloqui finali ed una valutazione scritta e relativo diploma di proficua partecipazione. Qualcuno non disprezzerebbe il ritorno a questo stile.
Vincente resta comunque lo stile attuale dove la partecipazione è maggiormente stimolata e l’animazione dei missionari aiuta a restare in tema, equilibrando l’euforia di alcuni e stimolando la timidezza di altri.
Il metodo di quest’anno, pur ricalcando la proposta dell’anno precedente dove si seguiva il catechismo della chiesa cattolica e del suo schema che presentava i diversi articoli del Credo, ha aggiunto uno spazio per la lettura della lettera dei vescovi del Belgio su “La bella professione di fede”, pubblicata per tutti. Inoltre si è introdotto un migliore approccio alla Bibbia. Un libro da frequentare, conoscere e amare. Ad ogni incontro si proponevano alcune citazioni che di volta in volta qualcuno dei partecipanti si studiava a casa preparando un suo intervento di quanto aveva compreso e rilanciando una condivisione di riflessioni fra il gruppo dei partecipanti. In questo modo ci si introduceva al tema dell’incontro e lo si approfondiva. Il primo incontro della serie fu dedicato ad una migliore conoscenza della Bibbia e al metodo migliore per apprendere a frequentarla.

E per il futuro?
Anzitutto la convinzione di continuare l’impegno della formazione agli adulti.
Il metodo sperimentato quest’anno, dove la partecipazione era maggiore ed animata, lo si ritiene adatto e gradito. La Bibbia come libro da usare insieme, chiedendo lo sforzo di una lettura previa, è richiesta e valutata positivamente.
Qualcuno ha chiesto che finalmente siano i laici ad assicurare l’animazione e la guida delle serate formative. Questo richiede che si esplori il territorio alla scoperta di laici formati che accettino di fare tale servizio. Non è da escludere che finalmente nelle diverse comunità si chieda a qualche giovane disponibile di frequentare corsi e formazioni specifiche assicurando la copertura dei costi, per chiedere loro in ritorno, una disponibilità nel ridare formazione alla comunità.
Certamente, i sacerdoti partecipano anche loro alla formazione, ma iniziamo a fidarci dei laici che faranno sicuramente molto bene.
Circa i temi possibili sono state espresse alcune suggestioni:
- i sacramenti, che probabilmente sarà l’argomento proposto dalla Conferenza episcopale belga
- una formazione sulla Mariologia
- approfondimento sul battesimo ed una pastorale battesimale
- il volto di Dio secondo il lungo cammino di rivelazione della Bibbia
- confronto con la modernità e la fede.

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