RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO IV EDIZIONE

IL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO GIUNGE ALLA IV EDIZIONE.


La scheda sintesi preparata per i giornalisti è scaricabile da www.rapportoitalianinelmondo.it
Chi desidera ricevere il rapporto italiani 2009 e il video di 7’, lo chieda alla redazione del blog mci.bruxelles@skynet.be  . E’ suggerita una liberale partecipazione ai costi complessivi di € 25,00.

Giovedì 19 novembre è stato presentato a Roma il IV° rapporto italiani nel mondo a cura della Fondazione Migrantes della CEI (Conferenza episcopale italiana). È stato un lavoro impegnativo quello che ha portato i promotori a continuare l’iniziativa condotta nel passato, fino alla fine degli anni ’90, dal Ministero degli Affari Esteri, che peraltro continua a essere di sostegno con la messa a disposizione dei dati e il sostegno nelle iniziative di sensibilizzazione.

L’emigrazione come un proficuo tema di riflessione, l’emigrazione come stimolo per la nostra crescita umana, l’emigrazione come un impegno conoscitivo e operativo da sostenere: questi sono i tre punti che hanno guidato gli iniziatori del Rapporto Italiani . Vale la pena farne una fruttuosa lettura e sostenerne la diffusione. Quando una ricerca così coinvolgente come questa riesce ad andare avanti oltre il terzo anno, ciò significa che sussistono le condizioni per poterla considerare a carattere stabile. Ogni anno, il Rapporto si arricchisce di dati, considerazioni, riflessioni su aspetti non sempre ben conosciuti relativi alle regioni di partenza e ai paesi di arrivo. Così, aumenta sempre più, sia in Italia che all’estero, la cerchia delle persone interessate ad offrire il loro contributo. Un secolo e mezzo di esodo è un periodo lungo, quasi una miniera inesauribile, che sprona ad andare avanti per evitare che il nostro passato di migranti venga dimenticato. La nostra emigrazione italiana è un proficuo tema di riflessione, perché un popolo senza memoria è come un albero senza radici. Ed è così che la storia umile di milioni di persone che il bisogno ha portato a lasciare la loro terra continui a essere uno spunto di riflessione specialmente per i giovani.

Dopo la lettura del IV Rapporto ciascuno potrà constatare che il fenomeno migratorio costituisce una forte provocazione per una crescita umana completa, meritevole di essere portata all’attenzione del maggior numero di persone: nelle parrocchie, nelle scuole, nei dibattiti e in altre iniziative culturali da condurre con gli Enti Locali su tutto il territorio e anche all’estero.  Il numero degli italiani residenti all’estero (3.915.767) è all’incirca pari a quello dei cittadini stranieri residenti in Italia (3.891.295): un equilibrio destinato a rompersi negli anni a venire perché gli immigrati in Italia crescono a un ritmo più accentuato. Il numero degli italiani nel mondo non è stabile e cresce sia per la partenza di nuove persone dall’Italia (in misura ridotta) sia, in misura più consistente, per crescita interna delle collettività (figli di italiani o persone che acquistano la cittadinanza per discendenza italiana). Contrariamente a quanto spesso si pensa, non si tratta di una realtà in diminuzione. Le donne sono il 47,6% (1.864.120). La ripartizione continentale conferma una prevalenza euro-americana: Europa (2.184,534, il 55,8%), America (1.520.652, il 38,8%), Oceania (126.413, il 3,2%), Africa (51.232, l’1,3%) e Asia (32.936, lo 0,8%).

Gli italiani residenti all’estero incidono sul totale della popolazione italiana per il 6,6%. Paradossalmente solamente poco più della metà degli italiani residenti all’estero (57%) è effettivamente emigrata, spostandosi dall’Italia nei paesi di emigrazione dove ha poi deciso di stabilirsi definitivamente; più di un terzo, invece, è nato all’estero (36%) e il 2,9% è iscritto all’Aire per acquisizione della cittadinanza italiana, il che nella quasi totalità dei casi equivale alla nascita all’estero.

Nel Rapporto Italiani nel Mondo 2009 si trovano molti altri spunti per inquadrare la presenza italiana nel mondo come un fattore di attualità che contribuisce a inserire meglio l’Italia nel mondo globalizzato e a legare di più alla società italiana chi vive all’estero. Il Rapporto Migrantes, che si avvale quest’anno della collaborazione di ben 46 autori, si ripartisce in cinque parti: 1. Flussi e presenze tra storia e attualità; 2. Aspetti socio-culturali e religiosi; 3. Aspetti socio-economici; 4. Approfondimenti tematici; 5. Allegati socio-statistici. All’aggiornamento statistico si accompagna l’approfondimento di diversi temi (dal turismo allo sport, dalla musica alla gastronomia, dalla storia all’attualità, dagli archivi ai testimoni privilegiati), completati da alcune indagini svolte sul campo, dedicate tanto all’emigrazione tradizionale che ai nuovi flussi.

È importante che l’“Altra Italia”, la nostra di quelli che vivono all’estero, non sia o non rimanga una
realtà lontana. E’ finito il tempo dell’assistenza agli emigranti italiani, ma il tempo di una presenza e partecipazione attiva e di qualità delle altre Italie per una “ripresa globale” dello “Stivale” non è ancora iniziata.

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