Vita Nostra - periodico MCI Bruxelles




Il contenuto di VITA NOSTRA edizione di giugno 2009

LETTERA DI P. GRAZIANO (MADAGASCAR)

Caro Padre Roberto,
leggo il tuo messaggio e rispondo subito perché fino a domani sera sarò molto preso dall'attività pastorale.
Il Madagascar è più tranquillo, ma la situazione è sempre delicata. Quello che tu chiami "imbroglio politico" è difficile da dipanare e poi c'è la questione delle amnistie chieste e negate...
Al di là della politica, preoccupa la situazione della popolazione. In Europa avete anche voi la crisi economica. Qui, naturalmente, si fa sentire amplificata per il fatto che con i problemi del primo quadrimestre, molti posti di lavoro sono stati soppressi e non c'è lavoro.
Ora che arriva la stagione fredda, il problema si acquisce perché oltre la cibo spesso carente o insufficiente, ci sarà la questione della salute cagionevole di una buona parte dei nostri amici: naturalmente i più bisognosi. Il freddo, ogni anno si "porta via" anziani e bambini in buon numero.
In questi giorni penso alla "pandemia mondiale della febbre porcina"... Eppure la febbre malarica continua a mietere vittime in grosso numero, in molte parti del mondo. Tuttavia non è pandemia perché non tocca i paesi occidentali.
Per questo, vi ringrazio per quanto manderete come aiuto, delle finanze della comunità italiana di Ixelles. Qulche coperta e medicinali per i più bisognosi saranno il frutto del vostro gesto fraterno.
Auguro a tutti buone vacanze!
Io spero di poter fare un giro in Italia a novembre. A seconda delle possibilità, vedrò se sarà possibile farvi visita a Bruxelles.
Fraternamente in Gesù, Graziano

GIORNATA DI MARCIA DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

“Chiamati alla santità”! Era questo il tema proposto alla marcia per le vocazioni che si è tenuta il 1° maggio. Circa 350 partecipanti hanno camminato 18 chilometri condividendo preghiera, riflessione e conoscenza reciproca. Un bel sole ci ha accompagnati rendendo molto piacevole il cammino e lo stare insieme.
Siamo partiti da Braine-l’alleud alle 9.30 del mattino con la benedizione e l’invio dei vescovi. Divisi in 10 gruppi ci fu il tempo per sostare, ascoltare la testimonianza di alcuni testimoni santi che suggerivano riflessioni su come scoprire e rispondere alla chiamata di Dio.
La preghiera all’abazia di Bois-Seigneur-Isaac dava inizio al momento di ristoro con la disponibilità di un’ottima zuppa offerta dai volontari.
La ripresa del cammino ci portava verso Nivelles alla bella collegiale di santa Gertrude. Là abbiamo celebrato la conclusione con l’eucaristia presieduta dal cardinale Daneels e da altri 5 vescovi.
Una bella esperienza.

INCONTRO CON LA COMMISSIONE PRO-MIGRANTIBUS

Giovedì 14 maggio 2009 nella sala della delegazione nazionale delle Misisoni cattoliche italiane del Belgio si è tenuto l’incontro di alcuni rappresentanti delle comunità italiane di Bruxelles con la commissione specifica formata dalla Pro-migrantibus.
Da parte delle nostre comunità erano presenti 11 persone che presentavano le comunità di Schaerbeek, Foyer Catholique européen, la comunità di Anderlecht, di Ixelles-Etterbeek e di St.-Gilles-Forest.
La commissione, riconosciuta dai vescovi del Belgio, era composta da Marc Butaye (segretario della Pro Migrantibus); P. Livio Pegoraro (responsabile per l’immigrazione della diocesi di Tournai); Don Battista Bettoni (delegato e per Bruxelles), Don Nino Russo (diocesi Liegi), don Gregorio Aiello (per la diocesi di Hasselt)
Da dove nasce questo incontro?
La lettera inviata dalla Conferenza episcopale belga per il proseguimento della Delegazione italiana fino al 2011, affermava queste decisioni: La Conférence des évêques de Belgique, suivant l’avis de la commission “Pro-migrantibus”, est arrivée à la conclusion que dans l’avenir une mission italienne pour la pastorale des italiens en Belgique ne sera plus nécessaire. Nous prévoyons une période de transition jusqu’à la fin de 2011.
A la fin de cette période de transition la mission italienne en Belgique cessera d’exister et la pastorale des descendants de migrants italiens sera assumée par l’Eglise locale.
Lanciava la proposta della istituzione di una commissione che accompagnasse l’inserzione sempre più profonda delle nostre comunità dentro il tessuto locale e vegliasse per una sempre più grande apertura della Chiesa locale verso le persone di origine straniera.
Lo scopo è quello di accompagnare le missioni verso la prospettiva di inserimento. Le diocesi desiderano assumere in proprio la cura pastorale delle comunità straniere. L’orientamento emerso non è lo smantellamento delle missioni, ma fare di queste una forza viva nella chiesa locale. Tenendo conto della difficoltà per il futuro di una presenza nelle nostre comunità di sacerdoti provenienti dall’Italia: come dare continuità alla vita delle nostre comunità? E come contribuire alla vita della comunità locale grazie anche attraverso il nostro apporto?.
Ogni partecipanti ha presentato la consistenza e territorio della comunità sia dal punto dei numeri e dal mondo civile che per le attività pastorali.
Senza dubbio l’appuntamento ha incoraggiato ed obbligato le comunità a rivedere il proprio cammino cogliendo l’evoluzione e ponendo il grande interrogativo circa il futuro.

Forse c’è un po’ troppo fretta a “fondersi” e “sparire” nella struttura delle parrocchie invitando tutti a spingere e seguire le iniziative della parrocchia.
Gli elementi della componente italiana su Bruxelles sono talmente tanti che si fa fatica ad immaginare un grande città come questa capitale, che non abbia una struttura propria capace di intercettare e coinvolgere gli elementi italiani che ci vivono.

Appuntamenti nella Comunità italiana di St. Gilles-Forest


La 4° domenica del mese le coppie giovani e i giovani sono invitati con simpatia alla s. messa che celebriamo a sainte Alène. Vi aspettiamo il domenica 31 maggio e domenica 28 giugno: Benvenuti.

Domenica 7 giugno pellegrinaggio a piedi fino alla Grotta di Lourdes di Jette.
Partiamo alle ore 15.30 dalla Chiesa di sant’Antonio presso il convento dei frati francescani conventuali in Rue d’Artois 17. Momento di preghiera d’invio e lancio del tema. Cammino silenzioso fino alla Chiesa di Sainte Anne a Koekelberg. 2° momento di riflessione e preghiera comune. Si riprende il cammino con la recita del rosario in coppia o a tre fino alla chiesa N.D. di Lourdes a Jette.
Conclusione alla grotta e benedizione finale.
Il cammino è di circa 8 km e si percorrono a piedi in circa 1 ora e 30 minuti. Chi non se la sente di farla tutta a piedi può raggiungere la grotta con i mezzi pubblici o in macchina. Il ritorno è lasciato all’iniziativa di ognuno.

Nel mese di luglio domenica 5 è l’ultima domenica in cui si celebra la S. messa in lingua italiana prima della pausa estiva dove è sospesa la celebrazione della messa in lingua italiana a Sainte Alène. Si riprenderà domenica 6 settembre. A S.S. Pierre e Guidon di Anderlecht la messa in italiano delle 16.30 continuerà per tutto il mese di luglio


EPPURE SI SPOSANO

Giovedì 2 luglio il terzo gruppo di coppie si incontrerà per l’ultima tappa del percorso di preparazione al matrimonio. In totale sono state 38 coppie che hanno chiesto di essere accompagnati verso il matrimonio religioso. La Pastorale italiana di Bruxelles ha proposto e realizzato due percorsi di 4 incontri ciascuno che si sono tenuti nelle sale di Anderlecht con il servizio di accoglienza e coordinamento assicurato da Suor Angela. Il lunedì sera per un percorso ed il sabato pomeriggio per il secondo percorso. Di fronte a nuove domande si è realizzato un terzo percorso che si è tenuto alla Cure di sante Alène in Av. des villas 47. Don Domenico e la coppia Nastri hanno coordinato questo servizio. L’accompagnamento si costruisce, in pratica con almeno 7 incontri con la coppia che chiede. Un primo rendez-vous per conoscersi e verificare le attese nonché conoscere le proposte che la pastorale italiana fa. Poi i 4 incontri insieme ad altre coppie e, per finire, due incontri per svolgere la parte canonica e organizzare la cerimonia. La maggioranza delle coppie sceglie di celebrare il matrimonio religioso in Italia. Molte seguono la modalità della Chiesa che vive in Belgio: pratiche canoniche qui, matrimonio civile presso il comune belga e poi matrimonio religioso in Italia: è il modo meno complicato e soprattutto più rispondente al futuro delle coppie che continueranno a vivere in Belgio. Un terzo delle coppie sono composte dai giovani della nuova mobilità, che seguono contratti di lavoro di pochi anni e che una volta trovato un impiego più definitivo decidono di “fermarsi” ed installarsi nella regione belga. Già alcune coppie si annunciate per il prossimo anno.

SENIORS ITALIANI – PENSIONATI ALLA RIBALTA

Ogni 4° giovedì del mese, appuntamento per i SENIORS di saint-Gilles - Forest. Un’iniziativa interessante che chiama i pensionati a partecipare con altri ad un momento piacevole e distensivo. Si tratta di vedere un film insieme e poi prendere un thé con una fetta di torta discutendo su quanto si è visto. Si tiene nella struttura rinnovata e molto bella di “DE PIANOFABRIK” in Rue du Fort 35 a Saint-Gilles. Da non perdere il film “LA VITA E’ BELLA” del nostro Roberto Benigni in cartellone per giovedì 24 settembre.

LA PENTECOSTE

Tutto in questo bassorilievo é movimento, relazione, cambiamento. Lo Spirito Santo viene dall’alto, scende dal Cielo, è un dono gratuito. Anche se è stato atteso e desiderato, sorprende sempre e sconvolge. I movimenti dei personaggi e la linea degli abiti lo dimostrano.
Ricevuto e accolto, transforma i cuori e li infiamma. Al centro dell’altorilievo, che è allo stesso tempo il centro della casa-chiesa, il cuore della Santa Vergine brucia, ricorda la Vergine di Beauraing e il suo cuore d’oro.
Come ogni fuoco, si propaga e si transmette. Le mani tese verso il cielo scendono verso gli altri, quelli che condividono questa fiamma d’amore che non si può trattenere solo per sé.
Lo Spirito è così presente nelle persone, ma anche nelle relazioni che ne sono transformate. L’intensità dell’amore nella sua massima espressione è suggerita dall’ostia diventata fiamma e alzata dal sacerdote. Questo amore così forte attira : la donna indiana tende le mani per ricevere la fiamma-eucaristia. Il movimento dell’andare e venire (per esempio l’adolescente che va verso la chiesa e il giovane africano, nella parte destra che, con il suo movimento verso di noi, vuole condividere la fiamma dello Spirito) così come la diversità dei personaggi delle differenti etnie e epoche storiche sono un invito pressante rivolto a chi guarda : Vuoi venire anche tu con noi in questa danza d’Amore senza fine ?

LA DEBOLEZZA DELL’ APOSTOLO

L’immagine che abbiamo spontaneamente di Paolo è quella di un atleta, di un uomo energico, mai scoraggiato, sempre forte e perseverante : non un perdente ma un vincitore. Tutto questo, lo era, ma non lo era naturalmente. Tale forza gli veniva d’altrove. Da se stesso, Paolo non è nulla. È solo un povero uomo, e lo dice lui stesso quando arriva a Corinto : “Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione” (1 Cor. 2, 3). E più avanti: “E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina” (2 Cor. 11, 6).
“Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi” (2 Cor., 4, 7). “Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale” (2 Cor. 4, 11).
Tale debolezza tuttavia non lo scoraggia, non lo fa dubitare. Perché Dio lavora in lui. “Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi” (2 Cor. 4, 8-9). C’è mai stato un apostolo che abbia sofferto tanto per il Vangelo? Paolo non vuole paragonarsi con gli altri apostoli. Ma i Corinzi lo costringono. E lui si lascia tentare a dire qualcosa di se stesso: “Bisogna vantarsi?” (2 Cor. 12, 1)
Segue allora un lungo elenco di delusioni e di prove. “Sono essi ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese” (2 Cor. 11, 23-28).
Un altro apostolo è mai stato così debole? “Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza” (2 Cor. 11, 30). Questa impressionante rassegna di dolori, di sofferenze e di delusioni fa di Paolo un apostolo che ha dovuto far totale fiducia a Dio: non aveva altro esito. Più è debole, più ha fiducia e più parla con coraggio. “Sta scritto, dice Paolo, ho creduto, perciò ho parlato” (2 Cor. 4, 13).
Card. Godfried Danneels, Paul de Tarse. Un autoportrait (Paroles de vie… Pâques 2009, pp. 39-41)

CORSO NAZIONALE DI FORMAZIONE RELIGIOSA

Si è concluso il corso nazionale di formazione religiosa. Sabato 9 maggio la Missione cattolica italiana di Seraing ha dato ospitalità a 40 partecipanti che hanno condiviso in amicizia ed impegno la giornata finale.
Si sono svolti sette incontri svolti in cinque luoghi diversi, Liegi, Genk, Charleroi, la Louvière e Bruxelles con la partecipazione complessiva di 120 persone. Otto missionari, P. Amerio, don Battista, don Domenico, don GianAngelo, don Gigi, don Gregorio, don Nino, P. Raffaello, si sono alternati come relatori ed animatori.
Il filo conduttore era il credo o Simbolo degli apostoli. La scelta di alcuni articoli: credo in Dio padre, credo allo Spirito santo, alla chiesa cattolica, alla remissione dei peccati, alla resurrezione della carne, alla vita eterna, hanno fissato i contenuti della formazione. Il primo incontro non fu solo introduttivo ma presentava la figura di san Paolo.
Una esperienza giudicata positiva che sarà riproposta il prossimo anno dove si concluderà la formazione sul credo apostolico e introducendo come strumento di riferimento e di lavoro, il libro della Bibbia.
Nella giornata conclusiva i gruppi di lavoro hanno potuto esprimere una buona sintesi della formazione vissuta e hanno lanciato spunti e proposte che saranno riprese al prossimo anno.

CAMMINO PELLEGRINO

È tempo di pellegrinaggi. Con il risveglio della primavera arriva l’appuntamento con quella attività spirituale più che fisica che è il pellegrinaggio.
Lourdes, Banneux, grotte de Jette: ogni località che attira i pellegrini diventa meta di molte attese.
Le nostre comunità italiane si mobilitano con piacere per realizzare questi viaggi verso i luoghi consacrati dalla tradizione come santuari da visitare.
Sembra quasi scritto nel codice vitale delle persone il camminare e lo spostarsi versi luoghi carichi di umanità e di mistero allo stesso tempo. È quasi un desiderio profondo di andare oltre il solito ed il quotidiano per ricaricarsi e condividere con gli altri un’esperienza interiore che si cerca e di cui si ha bisogno.
Fare un pellegrinaggio richiede preparazione, programmare le giornata, iscriversi e riempire le formalità richieste, preparare la valigia con quanto necessario, cercare di coinvolgere parenti o amici con i quali condividere la stanza e comunque l’esperienza.
Prepararsi significa anche rivedere le motivazione ed i perché ci si muove per raggiungere il santuario.
È un luogo “santo”, avvolto comunque in un mistero che lascia trasparire la presenza benefica di Dio e, contemporaneamente, il bisogno e le sofferenze dell’umanità.
Ci si mette in cammino per star meglio anche se, di solito, il cammino o il tragitto è faticoso e non senza pene.
Qualcuno si cimenta anche in pellegrinaggi a piedi come quello organizzato dalle diocesi il 1° maggio per le vocazioni: Braine-l’Alleud – Bois-Seigneur-Isaac – Nivelles. 18 chilometri condividendo riflessioni, preghiere, silenzi e dialogo, con i 350 partecipanti.
Altri stanno meditando o sognando il camminare il mitico del “Camino de Santiago”: una impresa molto significativa, da non prendere alla leggera e che lascia un segno intimo indelebile.
Spesso il pellegrinaggio si fa insieme, in forma comunitaria, ben consapevoli del clima di preghiera, di adattamento e di solidarietà che è richiesto.
Si prendono poche cose, l’essenziale, perché il superfluo pesa inutilmente e rallenta la marcia.
Per molti fare un pellegrinaggio o camminare verso la meta significa svuotarsi dentro, poco a poco, per lasciare posto a colui che si cerca e a cui si va incontro. E questo è proprio il desiderio e l’atto del purificarsi che segna profondamente il corpo e lo spirito.
Ti sono rimessi i peccati e la fatica diventa la penitenza volontaria che permette di cambiare il cuore ed i tuoi desideri. Buon pellegrinaggio a tutti i pellegrini che sono in partenza. Auguri a tutti perché possano trovare Colui che da sempre li cerca. Cammina pellegrino, non ti stancare perché il “caminando se hace el CAMINO”.


PREGHIERA
La speranza basta


Sì, lo so, Signore,la mancanza di fiducia è peccato.


Il peccato è allontanamento da te,


è separazione,è distanza,


e la distanza è la nostra colpa, la mia colpa.


Tu l'hai scavalcata con la tua sofferenza per tutti gli uomini.


Tu hai messo dei punti fermi:


le tue parole.


Tu hai acceso delle luci:


le tue opere.


Il tuo Vangelo è verità e via:


cosa potrei desiderare di più?


La speranza basta.




Magdalena Altwegg






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